Page 22 - Belluno

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compaiono dopo i fiori. Questi sono di colore giallo intenso, ed hanno 4
petali fusi tra loro alla base. I frutti sono capsule ovoidali formate da
due valve larghe 1.5 cm, che contengono numerosi semi alati.
Etimologia:
il nome generico è dedicato a W. Forsyth, botanico inglese
del XVIII secolo. Il nome specifico fa riferimento all’ibridazione tra le
due specie, col risultato di caratteristiche intermedie; la ‘x’ sta ad
indicare che si tratta di un ibrido.
Parchi:
Arcobaleno, Basilisco,
Bologna.
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Picciolo più breve di 1 cm. Fiori non gialli, prodotti dopo le foglie
Euonymus europaeus L.
Origine:
Specie eurasiatica presente allo stato spontaneo in tutta Italia
al di sotto della fascia montana superiore, con optimum nella fascia
submediterranea. Entra nello strato arbustivo dei boschi termofili
rarefacendosi a partire dalle faggete; l'optimum è nei mantelli e nelle
siepi, su suoli argillosi piuttosto freschi, ricchi in basi e composti
azotati
Usi e curiosità:
I semi sono tossici (evonina) ed erano usati
come drastico purgante. Dal legno della fusaggine nel medioevo si
ottenevano fusi per filare la lana; i frutti e la scorza erano utilizzati per
le proprietà emetiche, purganti ed insetticide: in passato la polvere dei
frutti seccati e macinati veniva usata per combattere i pidocchi ed un
decotto di frutti e scorza veniva usato contro la rogna.
Descrizione:
arbusto caducifoglio alto fino a 5 m, con rami opposti, cilindrici, di
colore verde-grigiastro. Foglie opposte, con lamina ellittico-acuminata,
verde-scura di sopra. Fiori piccoli, giallo-verdastri, con 4 petali, riuniti
in cime ascellari. Frutto a capsula con 4 lobi, prima verde, poi rosa: in
ciascun lobo è presente un seme circondato da un involucro di color
arancione.
Etimologia:
il nome generico deriva dalle parole greche
‘ev/eu’, ‘buono, bene’ e ‘ònoma’, ’nome’ col significato complessivo di
‘buon nome’, inteso forse in senso ironico per la velenosità dei frutti. Il
nome specifica indica il continente in cui cresce spontaneo, l’Europa.
Parchi:
Basilisco.
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Foglie sessili. Fiori gialli con diametro maggiore di 1 cm
Hypericum androsaemum L.
Origine:
specie mediterranea occidentale presente allo stato spontaneo
in tutta Italia salvo che in Valle d'Aosta ed in Trentino-Alto Adige dal
livello del mare alla fascia montana inferiore. Cresce in stazioni umide
ed ombrose in faggete, castagneti e boschi misti mesofili. Viene spesso
coltivata in parchi e giardini a scopo ornamentale.
Usi e curiosità:
pianta utilizzata a scopo officinale (oli essenziali, estrazione vitamina
C). Ha ampio uso come pianta ornamentale. Le foglie secche
presentano un odore di vaniglia e vengono talvolta usate come
segnalibro.
Descrizione:
pianta perenne, con fusti legnosi alla base, alta
fino a 1 m e più. Ha foglie verdi, opposte, di forma ovata o ovato-
lanceolata con apice accentuato, senza picciolo. I fiori hanno 5 petali
gialli e numerosi stami raggruppati in fascetti e più lunghi dei petali. I
frutti, simili a bacche, sono prima verde-gialli, poi di colore rossastro
ed infine neri.
Etimologia:
il nome, dal greco 'hyper' (sopra) ed 'eikon'
(immagine), sembra derivare dall'uso di porre un mazzetto di fiori
dinanzi ad un'immagine sacra durante il solstizio d'estate (festa di San
Giovanni, da cui il nome italiano delle piante di questo genere). Il nome
specifico deriva dal greco ‘androsaimon’, ‘sangue umano’ per il succo
rossastro presente nei frutti.
Parchi:
Arcobaleno.
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Foglie picciolate. Fiori diversi
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Foglie con odore aromatico se sfregate tra le dita. Fiori rosso-vinosi
Calycanthus occidentalis Hook. & Arn.