Page 36 - Belluno

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Origine:
il tiglio nostrano è un albero sudeuropeo-subatlantico presente
allo stato spontaneo in tutte le regioni d'Italia salvo che in Sardegna,
sino alla fascia montana. Cresce nei boschi freschi di latifoglie decidue
su suoli argillosi profondi, piuttosto ricchi in basi e composti azotati.
Usi e curiosità:
usato soprattutto a scopo ornamentale in giardini,
parchi e alberature. I fiori sono da sempre utilizzati per la preparazione
di tisane rinfrescanti e sedative. Il legno è usato per lavori di
falegnameria e tornitura. I Romani utilizzavano la corteccia, tagliata in
strisce, seccata e successivamente macerata, per ricavarne delle fibre
usate nella fabbricazione di corde, tessuti e nella preparazione delle
“vincula tiliae” ossia di bende per fasciare le ferite. È un albero longevo
che può vivere fino a 1500 anni.
Descrizione:
albero alto fino a 35 m,
pollonante, con chioma ampia, corteccia grigia e screpolata in età
matura. Foglie a base cuoriforme e margine finemente seghettato, verdi
e glabre di sopra, grigio-verdi e con ciuffi di peli bianchi all’ascella
delle nervature di sotto. Fiori in infiorescenze pendule di colore giallo-
verdastro, molto profumate. Frutti globosi con 5 costole longitudinali
marcate, inseriti alla base di una grande brattea. Etimologia il nome
generico, già in uso presso i Romani, deriva dal greco ‘ptilon’ (‘ala’), in
riferimento alla brattea del peduncolo fruttifero che funge da ala
durante la disseminazione facilitata dal vento. Il nome specifico deriva
dal greco ‘platys’ (largo) e ‘phyllon’ (foglia).
Parchi:
Basilisco.
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Pagina inferiore delle foglie quasi glabra, o con ciuffi di
peli color ruggine alle ascelle delle nervature principali
(nei pressi del picciolo). Frutti con 5 creste longitudinali
78
78
Foglie solitamente meno larghe di 8 cm, con ciuffi di peli color ruggine alle ascelle
delle nervature principali
Tilia cordata Mill.
Origine:
il tiglio selvatico è un albero europeo presente in tutta l'Italia
continentale salvo che in Puglia e forse in Umbria, con optimum nella
fascia montana inferiore. Cresce nei boschi freschi di latifoglie decidue
su suoli limoso-argillosi profondi, ricchi in basi, spesso alla base di
pendii esposti a nord.
Usi e curiosità:
i fiori e le brattee sono usati in
erboristeria per la preparazione di tisane calmanti ed emollienti. Oggi i
tigli (spesso in varietà ibridogene) riempiono gli spazi di verde ritagliati
nelle nostre città, poiché resistono in maniera eccellente
all'inquinamento atmosferico. I Romani utilizzavano la corteccia,
tagliata in strisce, seccata e successivamente macerata, per ricavarne
delle fibre usate nella fabbricazione di corde, tessuti e nella
preparazione delle “vincula tiliae” ossia di bende per fasciare le ferite È
una specie molto longeva, che può vivere anche più di 1000 anni.
Descrizione:
albero alto fino a 30 m, pollonante, con chioma ampia e
corteccia grigia screpolata in età matura. Foglie a base cuoriforme, con
margine finemente seghettato, verdi e glabre di sopra, grigio-verdi e
con ciuffi di peli color ruggine all’ascella delle nervature di sotto. Fiori
in infiorescenze pendule di colore giallo-verdastro, molto profumate.
Frutti globosi, lisci e glabri, inseriti alla base di una grande brattea che
ne favorisce la dispersione ad opera del vento.
Etimologia:
il nome
generico, già in uso presso i Romani, deriva dal greco ‘ptilon’ (‘ala’), in
riferimento alla brattea del peduncolo fruttifero che funge da ala
durante la disseminazione facilitata dal vento. Il nome della specie
‘cordata’ (cuoriforme) allude alla forma delle foglie.
Parchi:
Bologna.
78
Foglie solitamente più larghe di 8 cm, senza ciuffi di peli color ruggine
Tilia x europaea L.