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Prunus persica (L.) Batsch
Origine:
originario della Cina, fu introdotto in Persia (da cui il nome) e
da lì a Roma nel I secolo d.C. , diffondendosi in tutto il bacino del Mar
Mediterraneo.
Usi e curiosità:
in Egitto il frutto era sacro ad Arpocrate,
il dio del silenzio e dell’infanzia (infatti tutt’oggi si paragonano le
guance dei bambini alle pesche). In Europa è usato sia come pianta da
frutto che come pianta ornamentale.
Descrizione:
albero alto sino ad 8
m. Ha foglie caduche, semplici, alterne, lanceolate e finemente dentate,
quasi glabre. I fiori si sviluppano su brachiblasti singolarmente o a
coppie ed hanno 5 petali liberi, rosa. Il frutto, la pesca, è una drupa di
5-10 cm di colore giallo rossastro.
Etimologia:
il nome generico era già
in uso presso i Romani. Il nome specifico, ‘persica’ allude al territorio
da cui la pianta fu introdotta in Europa.
Parchi:
Basilisco.
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Foglie meno di 3 volte lunghe che larghe
87
87
Foglie rosse o rosso-marroni
Prunus cerasifera Ehrh. var. pissardii (Carriére) L.H.Bailey
Origine:
cultivar ornamentale del mirabolano, molto utilizzata in
parchi, giardini e viali per le foglie di colore rosso-purpureo e per la
ricca e appariscente fioritura primaverile di colore rosa. Ne è
documentata la presenza in Italia dal 1886.
Usi e curiosità:
ampiamente utilizzato a scopo ornamentale in tutta Italia.
Descrizione:
alberello alto sino a 7-8 m, con chioma globosa, tronco eretto, sinuoso,
ramificato fin dal terreno, rami a volte induriti e spinosi all’apice,
scorza di colore rosso-brunastro, fessurata negli esemplari adulti. Le
foglie sono alterne, obovate o ellittiche, lunghe 6-7 cm, di colore
rossastro. I fiori sono rosa, larghi 2-2,5 centimetri, portati da peduncoli
di circa 1 cm. Il frutto è una drupa sferica larga 2-3 cm, rossastra, con
mesocarpo giallo.
Etimologia:
il nome generico era già in uso presso i
Romani, quello specifico allude alla somiglianza dei frutti con quelli
del ciliegio (‘cerasus’, nome dato dai romani all'amareno e che deriva
da Cerasunte, località presso il Mar Nero). La varietà è dedicata a
Monsieur Pissard, curatore dei giardini imperiali dello Scià di Persia,
che la scoprì e la introdusse in Europa nella seconda metà del XIX
secolo.
Parchi:
Basilisco. Bologna.
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Foglie verdi
88
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Ovario semi-infero, disposto al fondo di un ricettacolo a
forma di coppa. Frutto con un solo seme
89
88
Ovario infero, circondato completamente dal
ricettacolo. Frutti con semi diversi
91
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Fiori rosa. Fiori e frutti disposti in lunghi racemi
Prunus subhirtella Miq.
Origine:
originario del Giappone ma ivi assente allo stato spontaneo; è
probabilmente un ibrido tra Prunus incisa e P. spachiana, selezionato in
tempi antichi a scopo ornamentale.
Usi e curiosità:
albero ampiamente
usato a scopo ornamentale per le abbondanti fioriture e per il fatto che,
non producendo frutti, risulta particolarmente “pulito” per i parchi e
giardini. Ne esistono numerosissimi cultivar, molti dei quali di origine
giapponese.
Descrizione:
albero alto 5-10 m. Ha foglie caduche,
alterne, ovali-oblunghe con margine dentato, di colore verde brillante
che diviene cremisi in autunno. I fiori, molto profumati, sono formati
da 5 sepali saldati a tubo e da 5 a numerosi petali bianchi-rosati;
compaiono in primavera e sono raccolti in gruppi di 2-5. Spesso è
sterile e non presenta frutti; se presenti sono drupe simili a quelle del
ciliegio, ma di colore nero.
Etimologia:
il nome generico era già in uso
presso i Romani, quello specifico allude alla sparsa pelosità delle
foglie.
Parchi:
Arcobaleno, Bologna.