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Romani, quello specifico allude non alle foglie (che sono pelose) ma
alla scorza che rimane per molti anni liscia. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie a base cuoriforme
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Foglie a base non cuoriforme
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Foglie lucide. Fiori con petali. Frutto carnoso
Prunus mahaleb L. s.l.
Il ciliegio canino è un arbusto submediterraneo presente in quasi tutta
Italia, salvo che in Sardegna, dal livello del mare agli 800 m circa
(ma in Sicilia arriva fino ai 1900 m). Cresce in boschi radi, macchie,
siepi, nei mantelli di boschi termofili, anche pioniero su suoli di
solito calcarei e spesso sassosi. Dai frutti si ricavano essenze per
liquori. Tutta la pianta contiene cumarine, composti aromatici usati
nella confezione di essenze di frutta e profumi. Il legno, per le
caratteristiche aromatizzanti, viene usato per fabbricare pipe; veniva
impiegato anche, a causa della sua durezza e resistenza, per lavori di
tornitura e per fabbricare giocattoli. La pianta selvatica è spesso
impiegata come portainnesto per varietà di ciliegi da frutto. Il nome
generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta; quello
specifico deriva dall'arabo, ed allude forse al nome di un’antica città
del Libano. Forma biologica: fanerofita cespitosa (fanerofita
scaposa). Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie opache. Fiori senza petali. Frutto secco
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Nocciola sporgente dall'involucro con la punta. Foglie verdi
Corylus avellana L.
Il nocciolo è una specie europea con tendenza subatlantico-
submediterranea presente in tutta Italia dalla fascia submediterranea a
quella montana. Cresce nelle radure e nei mantelli di boschi di
latifoglie decidue, su suoli limoso-argillosi profondi, freschi, umiferi,
ricchi in basi e composti azotati. Le qualità alimentari della nocciola
sono note fin dall’antichità: sono un alimento energetico di grande
valore e una preziosa fonte di vitamine e minerali. L'industria
dolciaria utilizza la farina di nocciole per la produzione di nocciolati,
torroni e pasta di gianduia (creata quando Napoleone bloccò
l'importazione delle spezie e si verificò una penuria di cacao). L'alta
capacità pollonifera ha favorito la coltivazione come pianta
ornamentale e da frutto. Il legno, ottimo combustibile, è utilizzato
anche per palerie. Il nome generico deriva dal greco 'koris' (elmo), e
allude all'involucro erbaceo che ricopre la nocciola; il nome specifico
deriva da Avella, un centro campano nella provincia di Avellino, noto
fin dai tempi dei Romani per la produzione di nocciole. Forma
biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Nocciola completamente avvolta dall'involucro. Foglie rossastre
Corylus maxima Mill. var. purpurea (Loudon) Rehder
È un nocciolo originario dell'Europa orientale e Asia occidentale, dai
Balcani alla Turchia. La varietà
purpurea
è molto apprezzata dal
punto di vista ornamentale in parchi e giardini per il fogliame
arrossato. Il nome generico deriva dal greco 'koris' (elmo), e allude
all'involucro erbaceo che ricopre la nocciola; il nome specifico indica
le maggiori dimensioni rispetto al nocciolo comune (
C. avellana
).
Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-
aprile.