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Specie originaria delle coste atlantiche europee e nordafricane, oggi è
ampiamente coltivata in parchi e giardini. I frutti sono tossici. Il
nome generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta; il
nome specifico allude alla Lusitania, l'odierno Portogallo. Forma
biologica: fanerofita scaposa/ fanerofita cespitosa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
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Rami giovani glabri, verdi. Frutto nero a maturità
Prunus laurocerasus L.
Il lauroceraso è originario dell'Asia Minore e dell'Europa sud-
orientale; è stato diffuso a scopo ornamentale nel resto dell’Europa
nel XVI secolo. In Italia, ove la sua presenza è documentata dal 1558,
è ampiamente diffuso a scopo paesaggistico-ornamentale soprattutto
per siepi sempreverdi, grazie alla sua robustezza ed adattabilità alle
potature frequenti. Tende raramente a spontaneizzarsi senza però
diventare invasivo; è segnalato come specie avventizia in Italia
centro-settentrionale (salvo che in Valle d'Aosta e Friuli Venezia
Giulia) e Abruzzo (non ritrovato in tempi recenti in Campania), dal
livello del mare ai 300 m circa. Tutte le parti della pianta contengono
elevate quantità di glicosidi cianogenetici ad azione tossica. Il nome
generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta; quello
specifico allude alle foglie che richiamano quelle dell'alloro e ai frutti
che richiamano le ciliegie. Forma biologica: fanerofita
scaposa/fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie verdi di sopra, bianco-pelose di sotto
Populus alba L.
Il pioppo bianco è un albero a distribuzione paleotemperata presente
in tutta Italia al di sotto della fascia montana inferiore. Forma
boschetti, a volte lungo corsi d'acqua ed in aree palustri, su suoli
limoso-argillosi profondi e ricchi in basi, a volte periodicamente
sommersi. Dal legno si ottiene un'ottima pasta da carta; è impiegato
anche nella fabbricazione di fiammiferi, compensati, truciolati. Il
portamento maestoso lo rende adatto a scopo ornamentale per parchi
e giardini. Il nome generico, di etimologia incerta, era già in uso
presso gli antichi Romani; quello specifico allude al colore chiaro
della faccia inferiore delle foglie e della corteccia. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-marzo.
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Foglie verdi su entrambe le facce
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Base della foglia a forma di cuneo e con margine intero
Spiraea spp.
Genere eurasiatico di piante generalmente arbustive con la maggiore
diversità in Asia centro-orientale. Molte specie e cultivar sono
utilizzate da noi in parchi e giardini a scopo ornamentale. Il nome
'aspirina' deriva dal genere
Spiraea
, in cui nel XIX secolo era inclusa
anche
Filipendula ulmaria
(
Spiraea ulmaria
). L'acido salicilico fu
scoperto nel 1839 nei fiori di questa pianta, per cui fu chiamato 'acido
spirico'; nel 1859 il chimico tedesco Hoffmann acetilò l'acido
salicilico, ottenendo l'acido acetilsalicilico o acido acetilspirico, da
cui la ditta farmaceutica Bayer coniò il termine 'aspirina'. Il nome
generico deriva dal greco 'spéira' (fune), perché i fusti, a volte
contorti, possono ricordare una sottile corda. Forma biologica: