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Specie originaria dell'Asia orientale, dall'Himalaya al Giappone,
ove era coltivata da secoli a scopo ornamentale, fu introdotta in
Europa da William Kerr (?-1814), un 'cacciatore di piante' scozzese
che la spedì a Londra da Canton nel 1804. Oggi è una
comunemente coltivata a scopo ornamentale in giardini pubblici e
privati, nonostante il fatto che tutta la pianta contenga acido
idrocianico, ed i frutti alcaloidi quali la nantenina, che la rendono
tossica per l'uomo ma non per gli uccelli che ne disperdono i semi.
Il nome generico deriva dal giapponese 'nan-ten', che rimanda ad
una vaga somiglianza morfologica con il bambù; quello specifico
allude alla diffusione nei giardini asiatici al tempo in cui la specie
fu descritta. Forma biologica: nanofanerofita.
34
Pianta lianosa, rampicante
Parthenocissus tricuspidata (Siebold & Zucc.) Planch.
Specie originaria dall'Asia orientale (Giappone e Corea), è stata
introdotta in Europa a scopo ornamentale come pianta rampicante,
in grado di coprire scarpate stradali e muri di intere case a causa dei
dischi adesivi con cui si attacca al substrato. Oltre ad essere
coltivata, è anche comune allo stato subspontaneo in molte regioni
d'Italia, dal livello del mare ai 600 m circa. Il nome generico deriva
dal greco 'parthenos' (vergine) e 'kissos' (edera), significa quindi
'edera vergine'; il nome specifico allude alle foglie trilobate. Forma
biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
34
Alberi o arbusti
35
35
Foglie lobate
36
35
Foglie non lobate
43
36
Foglie parallelinervie, a forma di ventaglio
Ginkgo biloba L.
Il ginkgo è un fossile vivente ed unica specie ancora sopravvissuta
della famiglia
Ginkgoaceae
ma anche dell'intero ordine Ginkgoales
e della divisione delle Ginkgophyta. La pianta, originaria della
Cina, viene chiamata volgarmente anche ginko, ginco e albero di
capelvenere. In Cina sono stati rinvenuti fossili che risalgono all'era
mesozoica. La pianta è stata ritenuta estinta per secoli ma,
recentemente, ne sono state scoperte almeno due stazioni relitte
nella provincia dello Zhejiang nella Cina orientale. Non tutti i
botanici concordano però sul fatto che queste stazioni siano davvero
spontanee, perché il ginkgo è stato estesamente coltivato per
millenni dai monaci cinesi. In Italia viene spesso coltivato come
pianta ornamentale nei parchi, senza tendenza ad inselvatichire, dal
livello del mare ai 600 m circa. Il nome del genere
Ginkgo
deriverebbe dal cinese 'yin' (argento) e 'xìng' (albicocca), che per
un'errata trascrizione della forma giapponese 'ginkyō' da parte del
botanico tedesco Engelbert Kaempfer ha mutato la lettera y in g; il
nome della specie deriva invece dal latino 'bis' e 'lobus' con
riferimento alla divisione in due lobi delle foglie. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-agosto.
36
Foglie penninervie o palminervie, non a forma di ventaglio
37
37
Foglie ad apice troncato o a forma di V
Liriodendron tulipifera L.