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Pianta grassa con fusti appiattiti e carnosi
Opuntia ficus-indica (L.) Mill.
Area
d'origine:
America
tropicale,
naturalizzata in Messico, nelle regioni
mediterranee e in Sudafrica.
Miti e leggende:
L'attribuzione del nome
fico d'India a questa pianta succulenta si deve
all'equivoco nato al momento della scoperta
dell'America: Cristoforo Colombo riteneva di
essere approdato in India. Una leggenda
racconta che un tempo gli Atzechi, in cerca di
una terra sacra su cui fondare la loro capitale,
si affidarono ad un'antica profezia, secondo la
quale avrebbero saputo di aver trovato il
luogo sacro quando avessero visto un'aquila
mangiare un serpente in cima ad un cactus.
Un giorno videro un'aquila poggiarsi, con un
serpente nel becco, su un fico d'India e, quindi, in quel luogo fondarono la loro splendida Tenochtitla.
L'aquila ed il fico d'India divennero, poi, simbolo nazionale e ricordati sullo stemma della Repubblica
Messicana.
Fu Colombo ad introdurla in Europa, oggi è naturalizzata in tutto il bacino del Mediterraneo.
Etimologia:
Il termine generico deriva dal greco 'opóeis-opoentos' = succoso, in riferimento
all'abbondanza di succhi. Il termine specifico allude ai frutti eduli e all'origine americana (Indie
occidentali) della pianta.
1
Piante con fusti non carnosi
2
2
Piante erbacee di ambienti acquatici
3
2
Alberi e arbusti di ambienti non acquatici
5
3
Foglie almeno 4 volte più lunghe che larghe. Fiori senza petali
Cyperus papyrus L.
Area d'origine:
Africa tropicale.
Miti e leggende:
L'uso del Papiro era assai
diffuso anticamente perché dal midollo dei
suoi fusti si ricavava una carta, molto
resistente, formata da strisce sottili incollate
tra loro a formare fogli più grandi. Resti di
'antichi papiri' sono stati ritrovati nelle zone
archeologiche egiziane.
L’introduzione di questa pianta rimane
ancora dubbia, secondo alcuni autori sarebbe
stata introdotta in Sicilia dagli arabi.
Anticamente era abbastanza diffusa in diverse
zone della Sicilia dove era certamente
coltivata, ma attualmente è scomparsa o
ridotta a pochi individui mantenuti a scopo
ornamentale. Secondo altri autori sarebbe verosimile l’ipotesi secondo la quale il Papiro avesse un areale
continuo dall’Africa alla Sicilia durante il tardo Terziario, la popolazione siciliana rimase però isolata e
finì per ridursi.
Etimologia:
Il termine generico corrisponde al nome greco di tali piante (kypeiros = cìpero) forse da
riferire a Kypros = Cipro, isola sacra a Venere. Il termine specifico deriva dal greco 'papyros', nome
comune della specie. Il nome comune più antico di questa pianta tipica di ambienti paludosi è 'biblos',