Pagina 7 - Mortegliano_book

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È una specie originaria delle montagne dell
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Arizona e del Messico;
la sua presenza in Italia è documentata a partire dal 1892, ed è
presente come avventizia in Umbria, Marche e Calabria. In passato è
stato spesso impiegata a scopo ornamentale per la formazione di alte
siepi protettive, oggi si usa di meno a questo scopo, anche perché
dopo alcuni anni di potatura dava segni di seccume e sofferenza; è
ancora molto frequente in parchi e giardini nella forma arborescente.
Nelle zone di origine le pigne (galbuli) rimangono chiuse per molti
anni, e si aprono liberando i semi soltanto quando la pianta madre è
stata colpita da shock termico causato da un incendio, il che
favorisce la disseminazione della pianta in ambienti liberi dalla
concorrenza di altre specie. Il genere è il nome comune latino,
derivato dal greco 'kypárissos', che origina da 'kuo' (io genero,
produco germogli) e 'párisos' (simile, uguale), in riferimento
all'accrescimento simmetrico della pianta, oppure si riferisce a
Kypros (Cipro), isola nella quale il cipresso comune vive spontaneo;
il nome specifico allude ad una delle zone di origine, l’Arizona.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-
maggio.
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Foglie disposte in ciuffetti su brevi rami laterali, più brevi di 3 cm. Chioma piramidale
Cedrus atlantica (Endl.) Carrière 'glauca'
Questo albero è originario dei monti dell'Atlante, in Marocco,
Algeria e Tunisia. In Italia è stato introdotto nel XIX secolo. Questa
cultivar con foglie di color verde-azzurro è molto elegante ed
ampiamente diffusa in parchi e giardini. Il legno, il più pregiato tra i
cedri, è bruno, molto odoroso ed è durevole e resistente agli agenti
atmosferici. L'albero vive più di 500 anni. Il nome generico deriva
dal termine greco 'kédros', che indicava una conifera non meglio
identificata; il nome specifico e quello comune (cedro dell'Atlante)
derivano dalla zona di origine, la catena dell'Atlante in Nord-Africa.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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Foglie riunite alla base in fascetti di 2, più lunghe di 3 cm. Chioma a forma di ombrella
Pinus pinea L.
Originario delle regioni mediterranee dell'Europa meridionale e delle
coste dell'Asia Minore, è presente in quasi tutte le regioni d'Italia dal
livello del mare agli 800-1000 m. Insieme a
P. pinaster
è una specie
litoranea tipica delle zone costiere mediterranee. Viene coltivato per
il suo seme commestibile (i pinoli) e per rimboschire le pinete delle
zone litoranee. Il pino domestico è rustico e si adatta bene anche a
substrati poveri, ma è sensibile all'inquinamento che provoca
arrossamento e necrotizzazione delle parti terminali degli aghi. Il
nome generico deriva dal latino 'pix, picis' (pece, resina, essudato
della pianta), da 'pic' (pungere) o 'pi' (stillare), oppure dal celtico
'pen' (testa) per la forma della chioma; il nome specifico si riferisce
alla parte commestibile dei semi, i pinoli. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie disposte in verticilli (più di 2 foglie originanti dallo stesso punto del fusto)
Nerium oleander L. subsp. oleander