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delle foglie con quelle del platano; il nome comune 'acero riccio'
deriva dalla foglia palmata, che ha apici appuntiti, allungati e
margini dentati. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
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Foglie di colore molto diverso sulle due facce. Ali del frutto formanti un angolo acuto con
il peduncolo
Acer saccharinum L.
Specie importata dall'America nord-orientale, si è diffusa
velocemente come pianta ornamentale grazie al rapido
accrescimento e all'apprezzato colore argenteo della pagina inferiore
delle foglie (caratteristica da cui derivano gli altri due nomi comuni
'acero bianco' e 'acero argentato'). In Italia è segnalata come
avventizia in Piemonte, Lombardia e Veneto. Nei luoghi d'origine
dalla linfa si ricava il cosiddetto sciroppo d'acero. Può vivere 100-
150 anni. Il nome generico era già in uso presso i Romani, e deriva
dal latino 'acer' (appuntito, acuto), forse per la forma dei denti
fogliari di
A. platanoides
, oppure in riferimento al fatto che il legno
di alcune specie europee, molto compatto ed elastico, era usato per la
fabbricazione di lance; il nome specifico allude alla linfa zuccherina.
Forma biologica: fanerofita scaposa.
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Pianta con foglie spinose
Osmanthus heterophyllus (G. Don) P.S. Green
Specie originaria da Cina e Giappone, oggi viene frequentemente
coltivata in parchi e giardini. Il nome generico, dal greco 'osmé'
(profumo) ed 'anthos' (fiore), allude ai fiori intensamente profumati;
il nome specifico è anch'esso di derivazione greca e significa 'con
foglie diverse', alludendo alla compresenza sulla stessa pianta di
foglie a margine liscio e foglie a margine dentato-spinoso simili a
quelle dell'agrifoglio (
Ilex aquifolium
), con cui questa pianta viene
frequentemente confusa. La distinzione è semplice: l'osmanto ha
foglie opposte, l'agrifoglio ha foglie alterne. forma bioologica:
fanerofica cespitosa. Periodo di fioritura: settembre-marzo.
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Piante senza foglie spinose
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Foglie almeno 4 volte più lunghe che larghe
Nerium oleander L. subsp. oleander
L'oleandro è una specie originaria delle regioni mediterranee e
dell'Asia minore, diffusamente coltivata a scopo ornamentale in
varie forme, anche a fiori doppi. In Italia cresce spontaneamente al
sud presso i litorali, inoltrandosi all'interno lungo i corsi d'acqua, dal
livello del mare ai 300 m circa. Cresce nella vegetazione riparia
degli ambienti mediterranei, sia su suoli sabbiosi che su greti sassosi,
formando spesso una fitta vegetazione. È una pianta molto tossica in
tutte le sue parti per l'uomo e per i mammiferi in genere: tutta la
pianta (foglie, corteccia, semi) contiene oleandrina, un glicoside
cardiotossico, che ogni anno causa parecchi casi di avvelenamento
anche mortale, a danno soprattutto di escursionisti che usano i rami
per i barbecue. Il nome generico deriva dal greco antico 'naros'
(fluente, corrente), in riferimento all'habitat naturale, i greti e le rive
di fiumi e torrenti; il nome specifico deriva dal latino 'olea' (olivo),
probabilmente per l'aspetto delle foglie che richiamano vagamente
quelle dell'olivo. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di
fioritura: maggio-luglio.