Pagina 23 - Noncello_book

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maggio-giugno.
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Foglie un po'
lucide, glabre o con pochi peli sparsi
Morus alba L.
Il gelso bianco, originario dell'Asia orientale, è stato introdotto in
Europa probabilmente nel XII secolo per l'allevamento del baco da
seta che lo preferisce al gelso nero. La presenza in Italia è
documentata dal 1434. È ampiamente coltivato nella zona
submediterranea, ed è segnalato come specie avventizia in quasi
tutta Italia. Cresce in filari, siepi, ai margini degli abitati. I frutti
sono commestibili, anche se quasi mai appaiono sul mercato per la
loro breve durata. Il nome generico è quello utilizzato dagli antichi
Romani per indicare il gelso nero, pianta da loro già conosciuta
perché originaria dell'Asia Minore; deriva a sua volta dal greco
antico 'meros' (parte), in riferimento all'infruttescenza formata da
tanti piccoli frutti con involucro carnoso; il nome specifico si
riferisce sempre ai frutti ma questa volta al loro colore prevalente
(esistono anche forme a frutti rosa o violetti, che possono generare
confusione col gelso nero). Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Piante con spine sui rami o sul margine delle foglie
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Piante senza spine
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Margine della foglia intero
Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart.
Specie eurasiatica diffusa in tutta l'Italia centro-settentrionale.
Cresce in siti sassosi, soprattutto sui greti dei fiumi, pendii franosi,
calanchi, preferibilmente su substrato calcareo, da 50 a 1700 m. I
frutti sono commestibili: contengono acido malico, molta vitamina
C e provitamina A (carotene) e sono leggermente acidi, aromatici,
con proprietà astringenti e purificanti per cui vengono spesso
utilizzati nei prodotti cosmetici. In Siberia vengono utilizzati per
fare uno sciroppo o consumati crudi. I frutti immaturi vengono
impiegati anche per curare diarrea e dissenteria e possono venire
applicati per arrestare piccole emorragie. I rami, le foglie e la radice
producono un colorante giallo. L'olivello spinoso viene anche
coltivato come pianta ornamentale per i suoi frutti vistosi che
persistono per lungo tempo dopo la caduta delle foglie e per
consolidare pendii franosi e terreni arenosi costieri. Il nome generico
deriva dal greco 'hippophaés, -éos', che già in Dioscoride e Plinio
designava una pianta spinosa di ambienti sabbiosi; il termine
'hippos' (cavallo), incluso nel nome, potrebbe riferirsi al fatto che
per lo più in Cina e Mongolia si usava pulire il mantello dei cavalli
con il succo dei frutti per renderlo lucido e brillante; il nome
specifico allude all'habitat. Forma biologica: fanerofita cespugliosa.
Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Margine della foglia dentato o dentellato
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55
Spine limitate al margine delle foglie
Ilex aquifolium L.