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silique di circa 2 x 13-18 mm, con semi disposti in 2 serie, con circa 25
areole su ciascuna faccia. Fiorisce tra maggio e luglio.
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Fiori gialli
Rorippa amphibia (L.) Besser
Specie a vasta distribuzione eurosiberiana presente in quasi tutte le
regioni d'Italia. La distribuzione regionale si concentra nella bassa pianura
friulana al di sotto della linea delle risorgive con lacune nella porzione
centrale, più poche stazioni nelle aree umide dell'anfiteatro morenico e
del Carso. Cresce in fossi, corsi d'acqua, stagni, dal livello del mare a 800
m circa. Il nome generico, forse di lontana origine germanica, è di
etimologia incerta; quello specifico allude all'habitat. -
Descrizione:
Pianta erbacea perenne di 3-10(-20) dm, con rizoma stolonifero e fusto
ascendente, per lo più tubuloso, ramoso. Le foglie sono alterne, a
contorno lanceolato (circa 3 x 10 cm), quelle inferiori lobate o partite,
quelle superiori intere, a margine seghettato. I fiori, disposti in racemi
semplici, hanno 4 sepali di circa 2 mm, 4 petali gialli di 4-5 mm e 4+2
stami. Il frutto è una siliquetta lunga 3-7 mm e larga circa 1/3, portata da
peduncoli di 7-15 mm, disposti orizzontalmente. Fiorisce tra maggio e
luglio.
26
Petali violetti o bianchi, fusi almeno alla base
27
26
Petali gialli, liberi
28
27
Fiori violetti. Frutto carnoso
Solanum dulcamara L.
Specie eurasiatico-temperata diffusa in tutta Italia sino alla fascia
montana inferiore. Nella nostra regione è ampiamente diffusa; in Carso è
comunissima. Originaria di alvei fluviali (canneti disturbati) è poi passata
a vegetazioni ruderali quali margini di boschetti disturbati, siepi,
discariche, coltivi etc., su suoli limoso-argillosi piuttosto freschi e
profondi, ricchi in composti azotati, da neutri a subacidi. Il nome generico
deriva dal latino 'solamen' (sollievo), ma la dulcamara è velenosa per
l'alto contenuto in solanina dei frutti acerbi. -
Descrizione:
Pianta legnosa
di 3-15 dm con fusto in basso ramosissimo, in alto erbaceo e rampicante e
rami con pubescenza appressata. Le foglie, alterne, hanno un picciolo
alato di 2-3 cm e lamina triangolare di 3-6 x 5-10 cm, le superiori sono
composte, con un segmento arrotondato su ciascun lato del picciolo, le
inferiori sono semplici. I fiori sono disposti in cime ombrelliformi 10-20-
flore ed hanno 5 sepali di circa 3 mm, 5 petali violetti fusi solo alla base
con lacinie di 6 circa mm e 5 antere gialle di circa 5 mm. Il frutto è una
bacca dapprima verde, a maturità rossa, di circa 7 x 8 mm. Fiorisce tra
aprile e luglio.
27
Fiori bianchi. Frutto secco
Menyanthes trifoliata L.
Specie circumboreale presente in quasi tutta Italia salvo le Isole ed alcune
regioni del Sud, dal livello del mare a 2000 m circa. Nella nostra regione
è rara, più diffusa nelle aree interne del Friuli (dall'anfiteatro morenico
alle Alpi), con alcune stazioni nella bassa pianura friulana e nel Carso
(Lago di Doberdò). Cresce in paludi, stagni ed acquitrini con acque non
eutrofizzate, oggi in forte regresso quasi ovunque. Già gli antichi autori
classici conoscevano il trifoglio fibrino come pianta medicinale,
considerandola una vera e propria panacea per la cura di numerosi mali,
proprietà non confermate. Il nome del genere deriva dal greco 'minuthô'
(diminuire) e 'anthos' (fiore), e significa 'fiori di breve durata', in
riferimento alla precoce caduta della corolla; il nome specifico allude alle
foglie divise in tre segmenti. -
Descrizione:
Pianta erbacea perenne di 3-5
dm, glabra, con rizoma sotterraneo chiaro e fusto eretto, senza foglie. Le
foglie sono tutte basali, composte, con 3 segmenti di 4-5 x 8-12 cm, di
sotto glauchi e con nervature reticolate, a margine intero o dentato-
ondulato, portate da un picciolo di 2-3 dm. I fiori sono pentameri, disposti
in racemo allungato emergente dall'acqua di circa 8-12 cm, con brattee