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visitati da molte specie di insetti (es. api). La pianta è tossica
(saponine triterpeniche ed alcaloidi) se ingerita ed il contatto
con le foglie può originare reazioni fotoallergiche. Il nome
generico è assonante con 'hadaéreo' (io aderisco); quello
specifico in greco significa 'attorcigliamento', alludendo al
modo che ha la pianta di attorcigliarsi 'ad elica' ai suoi supporti.
Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura:
settembre-ottobre.
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Alberi o arbusti
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Foglie lobate
Platanus hispanica Mill. ex Münchh.
Sembra sia un ibrido, spontaneo e fertile, tra individui coltivati
di platano orientale (
Platanus orientalis
L.), originario del sud-
est dell'Europa, e di platano occidentale (
Platanus occidentalis
L.), originario del Nordamerica e introdotto in Europa a partire
dal XVI secolo. Alcuni autori ritengono però che sia una
cultivar di
P. orientalis
. In Italia è stato ampiamente utilizzato
nel giardino alla francese e per ornare piazze e viali, dal livello
del mare agli 800 m circa. Si tratta infatti di un albero longevo,
frugale, adatto a vari tipi di terreno, resistente all'inquinamento
e alle potature. A partire dagli anni '70 del '900, una grave
malattia fungina, il cancro colorato del platano, ha
compromesso il patrimonio platanicolo delle città italiane e la
specie è ora meno utilizzata per scopi ornamentali. Il legno, con
grana fine e colore dal rossiccio al bruno, viene impiegato per
lavori al tornio e impiallacciati. Il nome generico deriva dal
greco 'platys' (largo), in riferimento alla forma ampia delle
foglie e della chioma; il nome specifico allude alla Spagna,
dove questo ibrido è stato osservato per la prima volta nel XVII
secolo, in un luogo dove sia il platano europeo che quello
americano erano stati piantati. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
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Foglie non lobate
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Pianta con rami terminanti in spine
Pyracantha coccinea M. Roem.
Specie diffusa nel bacino del Mediterraneo ed in Asia Minore,
di dubbio indigenato in Italia, ove è presente in quasi tutte le
regioni, salvo che in Valle d'Aosta, Sicilia e forse Piemonte, dal
livello del mare ai 900 m circa. È frequentemente coltivata a
scopo ornamentale per la costruzione di siepi e talvolta appare
allo stato subspontaneo in boschi e boscaglie termofile e loro
margini, arbusteti, siepi. Il nome generico deriva da due parole
greche che significano 'fuoco' e 'spina' e si riferisce sia alla
presenza di spine che al colore rosso vivo dei frutti, carattere
cui allude anche il nome specifico. Forma biologica: fanerofita
cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Piante senza spine
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Foglie a contorno triangolare o più o meno romboidale
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Foglie a contorno non triangolare né romboidale
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Margine fogliare con denti acuti, ravvicinati. Frutti disposti in infruttescenze
compatte, cilindriche. Scorza bianca
Betula pendula Roth