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ornamentale il cui utilizzo come tale si è diffuso negli ultimi anni in
gran parte della Pianura Padana, favorito dalla concomitanza di
inverni abbastanza miti. Il nome generico è quello utilizzato dai
Romani, e deriva dal greco 'elaia'; il nome specifico fa riferimento
all'areale tipicamente mediterraneo. Forma biologica: fanerofita
cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
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Foglie verdi su entrambe le facce. Fiori e frutti disposti in
racemi o corimbi all'apice dei rami
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Picciolo più lungo di 5 mm. Fiori e frutti disposti in corimbi più lunghi che larghi
Cornus sanguinea L.
Specie sudeuropeo-pontica piuttosto polimorfa, presente in tutta
Italia dal livello del mare alla fascia montana inferiore, con
optimum al di sopra della fascia mediterranea. Cresce nei boschi
termofili a carpino nero e roverella, nei loro mantelli e nelle siepi. Il
nome generico deriva dalla radice indoeuropea 'kar' (duro), da cui
anche il latino 'cornus' (corno), ed allude alla durezza del legno; il
nome specifico allude al colore rosso dei giovani rami e delle foglie
in autunno. In passato i semi macinati fornivano un olio
combustibile per le lampade, mentre dalla corteccia si estraeva una
tintura brunastra per tingere tessuti di lana, lino, cotone e seta.
Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: (aprile)
maggio-giugno.
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Picciolo lungo al massimo 5 mm. Fiori e frutti disposti in racemi piramidali
Ligustrum ovalifolium Hassk.
Specie originaria del Giappone, in gran parte d'Europa è ormai
naturalizzata e tendente a diventare infestante. È ampiamente usata
come pianta ornamentale in parchi e giardini, con numerose
cultivar, alcune delle quali a foglie variegate. A causa delle bacche
molto appetite dagli uccelli, riesce ad espandersi facilmente,
comportandosi da arbusto pioniere e colonizzando terreni incolti e
abbandonati. Le bacche sono tossiche per l'uomo. Il nome generico,
già in uso al tempo dei Romani per indicare la specie europea (
L.
vulgare
), prende origine del latino 'ligare' (legare), perché i rami
terminali venivano usati per legature e intrecci. Il nome specifico si
riferisce alla forma ovale delle foglie. Forma biologica: fanerofita
cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie composte (divise in foglioline ben separate tra loro)
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Foglie non composte
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Pianta non spinosa
Parthenocissus quinquefolia (L.) Planch.
Liana avventizia di origine nordamericana, ne è documentata la
presenza in Italia dal 1642. È presente in quasi tutta Italia, salvo che
in Molise, dal livello del mare agli 800 m circa. Utilizzata a scopo
ornamentale per coprire muri o pergolati e spesso transfuga dai
giardini, si è naturalizzata così bene da diventare invadente. Cresce
su macerie e muri, lungo viottoli ed in discariche. I frutti
contengono acido ossalico, moderatamente tossico per l'uomo ma
non per gli uccelli. Il nome generico deriva dal greco 'parthenos'
(vergine) e 'kissos' (edera), significa quindi 'edera vergine'; il nome
specifico allude alle foglie composte con cinque foglioline. Forma
biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: giugno.
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Piante spinose
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