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(esistono anche forme a frutti rosa o violetti, che possono generare
confusione col gelso nero). Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: aprile-maggio.
36
Foglie verdi di sopra, bianco-pelose di sotto
Populus alba L.
Il pioppo bianco è un albero a distribuzione paleotemperata presente
in tutta Italia al di sotto della fascia montana inferiore. Forma
boschetti, a volte lungo corsi d'acqua ed in aree palustri, su suoli
limoso-argillosi profondi e ricchi in basi, a volte periodicamente
sommersi. Dal legno si ottiene un'ottima pasta da carta; è impiegato
anche nella fabbricazione di fiammiferi, compensati, truciolati. Il
portamento maestoso lo rende adatto a scopo ornamentale per
parchi e giardini. Il nome generico, di etimologia incerta, era già in
uso presso gli antichi Romani; quello specifico allude al colore
chiaro della faccia inferiore delle foglie e della corteccia. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-marzo.
36
Foglie non bianco-pelose di sotto
37
37
Foglie rossastre
Prunus cerasifera Ehrh. var. pissardii (Carrière) L.H.Bailey
È una cultivar ornamentale del mirabolano, molto utilizzata in
parchi, giardini e viali per le foglie di colore rosso-purpureo e per la
ricca e appariscente fioritura primaverile di colore rosa. Dal 1886 ne
è documentata la presenza in Italia, ove viene ampiamente utilizzata
a scopo ornamentale. Il nome generico, già in uso presso i Romani,
è di etimologia incerta; quello specifico allude alla somiglianza dei
frutti con quelli del ciliegio ('cerasus', nome dato dai Romani
all'amarena e che deriva da Cerasunte, località presso il Mar Nero).
La varietà è dedicata a Monsieur Pissard, curatore dei giardini
imperiali dello Scià di Persia, che la scoprì e la introdusse in Europa
nella seconda metà del XIX secolo. Forma biologica: fanerofita
cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
37
Foglie verdi
38
38
Fiori senza petali. Frutto secco
39
38
Fiori con petali. Frutto carnoso
41
39
Foglie fortemente pelose e con una densa rete di nervature rilevate di sotto
Salix cinerea L.
Specie eurasiatica presente in tutta Italia, salvo che in Sicilia, dal
livello del mare ai 1000 m circa. Forma spesso popolamenti quasi
puri in arbusteti pionieri ai margini di fossi, stagni, laghi e corsi
d'acqua, su suoli da sabbiosi ad argillosi con umidità stagnante, da
neutri ad acidi. Come tutti i salici, la scorza e le foglie contengono il
glicoside salicina, che li rende tossici per molti animali, e da cui si
ricava l'acido salicilico. Il nome generico, di antico uso, è di origine
incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua); il nome
specifico allude alla pelosità cenerina della foglie. Forma biologica:
fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
39
Foglie glabre o quasi di sotto
40
40
Foglie ad apice acuto. Rami giovani non attaccaticci. Frutti alati, disposti in
infruttescenze simili a quelle del luppolo
Carpinus betulus L.