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Specie eurasiatica diffusa in regione dalla pianura alla fascia subalpina.
In Carso è sparsa e rara. Cresce negli orli di boschi e cespuglieti, ma
anche nelle cave ed in altri ambienti disturbati, su suoli argillosi freschi e
neutri, ricchi in composti azotati, con
Populus nigra
,
Salix purpurea
,
Ulmus minor
etc. Come tutti i salici, la scorza e le foglie contengono il
glicoside salicina, che li rende tossici per gli animali. Forma biologica:
fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
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Foglie almeno 4 volte più lunghe che larghe
65
65
Foglie adulte bianco-pelose di sotto
Salix alba L.
Il salice bianco è un albero eurasiatico-sudeuropeo diffuso in regione
dalla costa ai fondovalle della fascia montana inferiore. In Carso è
diffuso ma non comune. Cresce presso i laghi carsici e nelle zone umide
(Salicetum albae), su suoli da argillosi a fangosi periodicamente inondati,
ricchi in basi e composti azotati, con
Populus nigra
,
P. × canescens
,
Salix purpurea
etc. La subsp.
vitellina
era un tempo coltivata per
ricavarne i venchi utili a legare le viti. Come tutti i salici, la scorza e le
foglie contengono il glicoside salicina, che li rende tossici per gli animali.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
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Foglie adulte glabre o quasi di sotto
Salix purpurea L. s.l.
Specie eurasiatico-sudeuropea diffusa in tutta la regione sino alla fascia
montana inferiore. In Carso ha ampie lacune e non è comune. Cresce in
vegetazioni arbustive pioniere di ambienti disturbati, su suoli primitivi
ghiaioso-sabbiosi periodicamente inondati, per lo più carbonatici e ricchi
in composti azotati, con
Salix alba
,
S. caprea
,
S. elaeagnos
etc. Come
tutti i salici, la scorza e le foglie contengono il glicoside salicina, che li
rende tossici per gli animali. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo
di fioritura: marzo-aprile.
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Margine della foglia intero
67
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Margine della foglia dentato o dentellato
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67
Foglie chiaramente picciolate, più lunghe di 5 cm. Fiori bianchi o rosa
Mespilus germanica L.
Specie sudeuropeo-pontica (Europa sudorientale, Asia occidentale)
presente in tutta Italia salvo che in Calabria, con optimum nella fascia
submediterranea, ma di dubbio indigenato: è stata ampiamente coltivata
sin dall'antichità ed oggi è probabilmente inselvatichita nei boschi di
latifoglie su suoli subacidi (castagneti, querceti). I frutti, commestibili
soprattutto dopo le prime gelate, sono ricchi di vitamina C. Sembra che
appartenga al genere
Crataegus
, per cui il nome corretto sarebbe
Crataegus germanica
(L.) Kuntze. Forma biologica: fanerofita cespitosa.
Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Foglie senza picciolo ben distinto, più brevi di 5 cm. Fiori gialli
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68
Pianta solitamente più alta di 1.5 m. Fiori a simmetria bilaterale. Frutto secco (legume)
Spartium junceum L.