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La ginestra odorosa è una specie mediterranea, in regione spontanea nella
costiera Triestina ed altrove introdotta per scopi ornamentali e talvolta
inselvatichita. In Carso è più abbondante sui substrati marnoso-arenacei
del Muggesano e lungo la costa fino alla baia di Sistiana, formando
spesso arbusteti monodominanti su suoli limoso-argillosi ricchi in
scheletro, aridi d'estate, da subacidi a neutri, con
Asparagus acutifolius
,
Cotinus coggygria
,
Lonicera etrusca
etc. (
Asparago-Spartietum
).
Contiene un alcaloide velenoso (citisina). Forma biologica: fanerofita
cespitosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Pianta solitamente più bassa di 1.5 m, Fiori a simmetria raggiata. Frutto carnoso
Osyris alba L.
Specie mediterranea concentrata nella parte sudorientale della regione,
dal Carso al litorale friulano. In Carso si addensa lungo la costa evitando
le aree più alte. Cresce come emiparassita nella macchia mediterranea e
ai margini delle boscaglie più termofile, su suoli primitivi e ricchi in
scheletro, aridi d'estate, calcarei o marnoso-arenacei purché ricchi in basi,
con
Asparagus acutifolius
,
Lonicera etrusca
,
Rubia peregrina
etc. I fusti
flessibili erano usati per la costruzione di scope rustiche. Il nome
generico deriva dal greco 'oxys' = acido per il sapore dei frutti. Forma
biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: marzo-giugno.
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Base della foglia non simmetrica
70
69
Base della foglia simmetrica
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70
Base delle foglie con 3 nervi principali divergenti. Frutto carnoso
Celtis australis L. subsp. australis
Il bagolaro è un albero submediterraneo di antica introduzione ai limiti
settentrionali dell'areale. Si concentra nella parte meridionale della
regione, ove è coltivato un po' ovunque nei viali e nel verde urbano
(come in Viale XX Settembre a Trieste). Nel Carso è diffuso e spesso
comune allo stato subspontaneo in siepi e boschetti presso gli abitati, con
Euonymus europaeus
,
Ligustrum vulgare
,
Rubus ulmifolius
etc. I frutti
maturi sono commestibili. l nome generico era quello di un albero presso
i Greci antichi, quello specifico in latino significa 'meridionale'. Specie
frugale che si presta bene all'utilizzo per il rimboschimento di pendii
aridi; il fogliame è un ottimo foraggio ed è pianta mellifera. I frutti maturi
sono commestibili. Coltivata per ornamento all'interno di parchi e
giardini. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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Base della foglia con un solo nervo principale. Frutto secco, alato
Ulmus minor Mill. subsp. minor
L'olmo comune è un albero sudeuropeo diffuso in regione dalla costa alla
fascia montana inferiore, con lacune nelle Alpi. Cresce in boschi e siepi
su suoli argillosi, ricchi in basi ed in composti azotati, da freschi a
periodicamente sommersi, con
Fraxinus angustifolia
subsp.
oxycarpa
,
Populus alba
,
Populus nigra
etc. Talvolta nelle siepi compare la var.
suberosa
. Il nome generico era già in uso presso i Romani, quello
specifico allude alla minore dimensione delle foglie rispetto all'olmo
montano. Negli ultimi decenni gli olmi nostrani (campestre e montano)
sono stati colpiti da una grave malattia, la grafiosi, causata dal fungo
ascomicete
Ceratocystis ulmi
; il micelio di questo fungo, veicolato da
coleotteri Scolitidi che scavano gallerie tra il legno e la corteccia,
provoca la chiusura dei vasi conduttori e quindi l'essiccazione della
pianta. In passato la corteccia, ricca di tannini e sostanze coloranti,
veniva usata per tingere di giallo le lane e le conce speciali. Forma
biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: febbraio-marzo.
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Fiori senza petali. Frutto secco
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71
Fiori con petali. Frutto carnoso
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Foglie con larghezza massima nella metà basale, con più di 14 coppie di nervi. Ala del frutto intera