27
Specie subcosmopolita con tendenza sudeuropeo-continentale,
concentrata nella parte planiziale della regione con ampie penetrazioni
lungo i fondovalle delle Alpi. Cresce sia in ambienti umidi come margini
di fossi, rive di corsi d'acqua, che in ambienti aridi quali massicciate
ferroviarie, basi di muri e lungo le vie, tendendo a formare popolamenti
monospecifici con comportamento pioniero. Il nome generico deriva dal
latino 'equus' = cavallo, e 'seta' = pelo, e significa 'coda di cavallo'. Forma
biologica: geofita rizomatosa. Periodo di sporificazione: maggio-
settembre.
87
Fusti verdi mai terminanti in una spiga (fusti fertili senza clorofilla
sviluppantisi alla fine dell'inverno e presto scomparsi). Fusto
principale unico
88
88
Fusti alti 1-2 dm e larghi al massimo 0.5 cm. Guaine con 8-12 denti
Equisetum arvense L. subsp. arvense
Specie circumboreale diffusa in tutta la regione dalla costa alla fascia
montana. In Carso ha la distribuzione tendenzialmente bicentrica di molte
specie igrofile, concentrata in due nuclei nell'Isontino e nel Muggesano
con collegamenti dovuti alla presenza di stagni carsici. Cresce come
pioniera lungo fossi, canali e stagni, ma anche in coltivi, purchè con suoli
argillosi umidi. Il nome generico deriva dal latino 'equus' (cavallo) e 'seta'
(pelo), e significa 'coda di cavallo'; il nome specifico in latino significa
'dei campi arati'. Per l'alto contenuto in silice era usata per lucidare
oggetti in metallo. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di
sporificazione: marzo-maggio.
88
Fusti alti 2-5 dm e larghi sino a 1.5 cm. Guaine con 20-30 denti
Equisetum telmateia Ehrh.
Specie subatlantico-sudeuropea presente anche in Asia occidentale, in
regione diffusa con ampie lacune dalle coste alla fascia montana
inferiore. In Carso ha la distribuzione tendenzialmente bicentrica di altre
specie igrofile, concentrandosi nell'Isontino e nel Muggesano con
collegamenti dovuti alla presenza di stagni carsici. Cresce in dense
popolazioni lungo fossi, canali e stagni, ai margini ombreggiati di siepi e
boschetti umidi. Il nome generico deriva dal latino 'equus' (cavallo) e
'seta' (pelo), e significa 'coda di cavallo'; il nome specifico deriva dalla
radice greca 'telma' che significa 'palude'. Per l'alto contenuto in silice era
usata per lucidare oggetti in metallo. Forma biologica: geofita
rizomatosa. Periodo di sporificazione: marzo-maggio.
89
Foglie opposte
90
89
Foglie non opposte (alterne, verticillate o tutte basali)
188
90
Foglie non intere (composte o divise per almeno metà della lamina)
91
90
Foglie intere
108
91
Foglie trifogliate (con 3 sole foglioline)
92
91
Foglie non trifogliate
94
92
Fiori rosa
Eupatorium cannabinum L. subsp. cannabinum
Specie eurasiatico-sudeuropea diffusa e comune in regione dalla costa
alle Alpi sino alla fascia montana superiore. In Carso è abbastanza
comune quasi ovunque. L'habitat originario è forse dato dai grandi alvei
dei fiumi, da cui si è trasferita nelle schiarite e negli orli boschivi,
restando legata a stazioni fresche e a suoli limoso-argillosi profondi,
ricchi in composti azotati, con
Arctium minus
,
Calystegia sepium
,
Sambucus ebulus
etc. La pianta è debolmente tossica (alcaloidi). Il nome
generico fa riferimento a Mitriade Eupatore, re del Ponto nel I secolo
a.C., al quale si attribuisce il primo utilizzo medicinale; il nome specifico
allude alle foglie, simili a quelle della canapa. Pianta nota fin
dall'antichità per le sue proprietà vulnerarie, aperitive, vermifughe e
purganti. Nelle foglie e nelle radici sono però presenti il glucoside