Pagina 14 - SanGiusto_Book_ita

Versione HTML di base

14
compatto e raramente attaccato dagli insetti, viene utilizzato in
falegnameria e nella costruzione di case, di ponti e traversine ferroviarie. Il
genere è dedicato a Magnus von Lagerström (1691-1759), direttore della
Compagnia svedese delle Indie, che inviò a Linneo numerose piante
esotiche. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-
settembre.
30
Margine della foglia dentato
31
31
Arbusto. Fiori rosa. Frutto secco
Spiraea japonica L. f.
Specie originaria di Giappone, Cina e Corea, è stata introdotta in Nord
America e in Europa nel 1870 ed è oggi ampiamente diffusa in tutta Italia a
scopo ornamentale, e segnalata come avventizia in Piemonte, Lombardia,
Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Il nome 'aspirina'
deriva dal genere
Spiraea
, in cui nel XIX secolo era inclusa anche
Filipendula ulmaria
(
Spiraea ulmaria
). L'acido salicilico fu scoperto nel
1839 nei fiori di questa pianta, per cui fu chiamato 'acido spirico'; nel 1859
il chimico tedesco Hoffmann acetilò l'acido salicilico, ottenendo l'acido
acetilsalicilico o acido acetilspirico, da cui la ditta farmaceutica Bayer
coniò il termine 'aspirina'. Il nome generico deriva dal greco 'spéira' (fune),
perché i fusti, a volte contorti, possono ricordare una sottile corda; il nome
specifico allude ad uno dei luoghi d'origine, il Giappone. Forma biologica:
nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
31
Alberi. Fiori bianchi. Frutto carnoso
32
32
Foglie pelose almeno di sotto. Frutto bluastro (susina)
Prunus domestica L. subsp. domestica
Il susino, proveniente dall'Asia minore, è oggi coltivato in Europa in
diverse varietà derivanti anche da incroci. È comunemente coltivato e
subspontaneo o spontaneo in tutta Italia, dal livello del mare ai 1000 m
circa. Nella nostra regione è diffuso dalla costa ai fondovalle; in Carso non
è raro anche allo stato subspontaneo, soprattutto nelle siepi, su suoli
abbastanza freschi e profondi. I frutti possono essere consumati freschi,
secchi e utilizzati per fare marmellate. Il nome generico, già in uso presso i
Romani, è di etimologia incerta; quello specifico allude alla sua
coltivazione presso le case. Forma biologica: fanerofita scaposa (fanerofita
cespitosa). Periodo di fioritura: marzo-aprile.
32
Foglie glabre o con pochi peli. Frutto rosso (ciliegia)
Prunus avium L. subsp. avium
Il ciliegio è oggi divenuto subcosmopolita per coltivazione in diverse
varietà. L'areale originario dovrebbe essere il territorio che va dal Caucaso
ai Balcani; l'ingentilimento e la messa a coltura sono iniziati nell'Asia
occidentale. Allo stato coltivato è comune in tutta Italia sino alla fascia
montana inferiore; allo stato subspontaneo è diffuso ma non comune. Nella
nostra regione è ampiamente diffuso. Cresce in boschi mesofili maturi e
talvolta nelle siepi, su suoli argillosi piuttosto profondi e abbastanza ricchi
in composti azotati. Si coltiva per il frutto fresco o da conservare in alcool,
come pianta ornamentale, per la ricca fioritura primaverile e per l'aspetto
che acquisisce in autunno con l'ingiallimento delle foglie, oppure per il
legname. Il legno è duro, a grana uniforme, dalle tonalità calde, bruno-
rossicce, e si presta bene per la costruzione di mobili di pregio e lavori al
tornio. Le foglie contengono una sostanza colorante viola. Vive tra gli 80 e
i 120 anni. Il nome generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia
incerta, quello specifico in latino significa 'degli uccelli'. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.