Pagina 13 - SanGiusto_Book_ita

Versione HTML di base

13
laurino, utilizzato contro i dolori reumatici. La pianta è tradizionale
simbolo di gloria e di affermazione: la 'laurea' deriva da essa il suo nome. Il
nome generico, assonante con il celtico 'lauer' (sempreverde) e con il
sanscrito 'daru' (albero), è quello utilizzato dagli antichi Romani; il nome
specifico si riferisce all'uso celebrativo della pianta. Forma biologica:
fanerofita cespitosa (fanerofita scaposa). Periodo di fioritura: marzo-aprile.
27
Foglie non odorose
28
28
Foglie con apice appuntito
Prunus laurocerasus L.
Il lauroceraso è originario dell'Asia Minore e dell'Europa sud-orientale; è
stato diffuso a scopo ornamentale nel resto dell'Europa nel XVI secolo. In
Italia, ove la sua presenza è documentata dal 1558, è ampiamente diffuso a
scopo paesaggistico-ornamentale soprattutto per siepi sempreverdi, grazie
alla sua robustezza ed adattabilità alle potature frequenti. Tende raramente
a spontaneizzarsi senza però diventare invasivo; è segnalato come specie
avventizia in Italia centro-settentrionale (salvo che in Valle d'Aosta e Friuli
Venezia Giulia) e Abruzzo (non ritrovato in tempi recenti in Campania),
dal livello del mare ai 300 m circa. Tutte le parti della pianta contengono
elevate quantità di glicosidi cianogenetici ad azione tossica. Il nome
generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta; quello
specifico allude alle foglie che richiamano quelle dell'alloro e ai frutti che
richiamano le ciliegie. Forma biologica: fanerofita scaposa/fanerofita
cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
28
Foglie con apice arrotondato o bilobo
Pittosporum tobira (Thunb.) W.T. Aiton
Il pittosporo è originario dal Giappone meridionale; dal 1820 ne è
documentata la presenza in Italia, ove è ampiamente utilizzato lungo i
litorali e nelle zone con clima mite. Viene piantato come arbusto
ornamentale e per formare siepi lungo le coste poiché è molto resistente
alla salinità. Il nome generico deriva dal greco 'pitta' (pece) e 'sporos'
(seme), e significa 'semi a rivestimento resinoso', alludendo al fatto che i
semi delle piante appartenenti a questo genere sono ricoperti da una
sostanza appiccicoso-resinosa; il nome specifico deriva dal nome popolare
in giapponese 'tobera'. Forma biologica: fanerofita scaposa/nanofanerofita.
Periodo di fioritura: marzo-maggio.
29
Pianta con spine all'apice dei rami. Fiori rossi
Chaenomeles japonica Lindl. ex Spach
Il genere
Chaenomeles
, affine a
Cydonia
(melo cotogno) è originario di
Cina, Giappone e Corea. La pianta è stata introdotta sia in Europa che in
Nord America a scopo ornamentale per i vistosi fiori rossi (bianchi in
alcune cultivar) che appaiono all'inizio della primavera. Viene spesso usata
per fare bonsai. I frutti sono molto astringenti e vengono utilizzati solo per
fare liquori o marmellate. La pianta più comunemente coltivata da noi è
C.
x superba
, un ibrido tra
C. speciosa
e
C. japonica
. Il nome generico deriva
dal greco 'chainein' e 'melon' e significa 'frutto che si fende' (che si divide
in due). Il nome specifico allude ad uno dei luoghi d'origine, il Giappone.
Periodo di fioritura: marzo-aprile.
29
Piante non spinose. Fiori rosa o bianchi
30
30
Margine della foglia intero
Lagerstroemia indica L.
Specie originaria dell'Asia Orientale (Cina, Corea, Giappone), fu introdotta
in Europa dalla Cina come pianta ornamentale nel 1759. In Europa
meridionale è ampiamente utilizzata a scopo ornamentale in parchi,
giardini ed alberature stradali, soprattutto per il periodo di fioritura molto
lungo. In Italia è frequentemente coltivata, dal livello del mare ai 600 m
circa, senza mostrare tendenza alla spontaneizzazione; viene segnalata
come avventizia solo in Sicilia. Nei paesi d'origine il legno, molto