5
1
Foglie aghiformi o squamiformi
2
1
Foglie non aghiformi né squamiformi
6
2
Foglie squamiformi, più brevi di 5 mm
3
2
Foglie aghiformi, più lunghe di 5 mm
4
3
Foglie di color grigio-verde. Pigne rotonde
Cupressus arizonica Greene
È una specie originaria delle montagne dell'Arizona e del Messico; la sua
presenza in Italia è documentata a partire dal 1892, ed è presente come
avventizia in Umbria, Marche e Calabria. In passato è stato spesso
impiegata a scopo ornamentale per la formazione di alte siepi protettive,
oggi si usa di meno a questo scopo, anche perché dopo alcuni anni di
potatura dava segni di seccume e sofferenza; è ancora molto frequente in
parchi e giardini nella forma arborescente. Nelle zone di origine le pigne
(galbuli) rimangono chiuse per molti anni, e si aprono liberando i semi
soltanto quando la pianta madre è stata colpita da shock termico causato da
un incendio, il che favorisce la disseminazione della pianta in ambienti
liberi dalla concorrenza di altre specie. Il genere è il nome comune latino,
derivato dal greco 'kypárissos', che origina da 'kuo' (io genero, produco
germogli) e 'párisos' (simile, uguale), in riferimento all'accrescimento
simmetrico della pianta, oppure si riferisce a Kypros (Cipro), isola nella
quale il cipresso comune vive spontaneo; il nome specifico allude ad una
delle zone di origine, l'Arizona. Forma biologica: fanerofita scaposa.
3
Foglie verdi. Pigne ovali, più lunghe che larghe
Platycladus orientalis (L.) Franco
Specie endemica della Cina nordoccidentale dove vive in aree con clima
secco e freddo, è stata introdotta in Europa verso la metà del '700; è l'unica
specie del genere
Platycladus
e un tempo veniva inclusa nel genere
Thuja
.
In Europa è ampiamente utilizzata a scopo ornamentale grazie alla rapida
crescita ed alla resistenza all'inquinamento, e ne sono state selezionate
numerose cultivar; è presente come avventizia in alcune regioni dell'Italia
centro-settentrionale, dal livello del mare agli 800 m circa. Ha scarsa
tendenza ad inselvatichirsi ad opera degli uccelli presso gli abitati e a volte
in luoghi rupestri, come le cave abbandonate del colle di Medea e della
bassa Val Rosandra. In Oriente la specie viene spesso chiamata 'albero
della vita' per la sua longevità e viene frequentemente piantata nei pressi
dei templi; il legno viene utilizzato per costruzioni e bruciato a mo' di
incenso. Tutte le parti della pianta sono velenose a causa della presenza di
tuione. Il vecchio nome generico (
Thuja
) deriva dal greco 'thyon' (albero
odoroso), facendo riferimento alla resina un tempo bruciata al posto
dell'incenso per riti religiosi. Il nuovo nome generico in greco significa 'a
rami appiattiti'. Il nome specifico allude all'area d'origine della pianta
rispetto all'Europa, l'oriente. Forma biologica: fanerofita cespitosa/
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
4
Foglie solitarie, sparse sui rami
Picea abies (L.) H. Karst.
L'abete rosso è una specie eurosiberiana che in Italia è comune ed
abbondante sulle Alpi al di sopra della fascia montana superiore ove
domina la fascia oroboreale, con optimum sulle catene interne a clima più
continentale, raggiungendo allo stato spontaneo l'Appennino settentrionale.
La distribuzione regionale, allo stato spontaneo, si estende su tutte le aree
montuose del Friuli, ma l'albero è spesso usato per rimboschimenti e
frequentemente coltivato a scopo ornamentale in tutto il territorio. Dalla
corteccia si ricava tannino e dalla resina la 'Resina di Borgogna' e la
'Trementina di Strasburgo'. Il legno è di colore chiaro, poco pesante e
tenero, facilmente lavorabile e perciò largamente impiegato nella
costruzione di mobilio non di pregio. Il legno ha anche un forte potere
calorifico dato dalla resina, maggiore di quello di molte latifoglie. Il nome
generico deriva dal latino 'pix' (resina o pece), sostanza prodotta in gran
quantità da questi alberi. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di