6
fioritura: aprile-maggio.
4
Foglie addensate in ciuffetti su brevi rami laterali
5
5
Foglie lunghe 2-3 cm (misurare almeno 10 foglie tra quelle più grandi e fare la media)
Cedrus libani A.Richard
Il cedro del Libano è originario dell'Anatolia meridionale, della Siria e del
Libano; in Europa è stato introdotto nel XVII secolo a scopo ornamentale e
per l'utilizzo del legname. In Italia è segnalato a partire dal 1822. Siccome
raggiunge notevoli dimensioni, è adatto a parchi grandi e spaziosi che ne
consentano lo sviluppo soprattutto in larghezza. Il legno di cedro è
aromatico, tenero e di facile lavorazione; nei luoghi di origine, come il
Marocco, è utilizzato da secoli per costruire grandi travi, spesso riccamente
intagliate e decorate, per falegnameria, armature e carpenteria edile in
genere. I mobili costruiti con il suo legno aromatico mantengono lontane le
tarme. Dal legno si può estrarre un olio essenziale usato in profumeria.
Forma biologica: fanerofita scaposa.
5
Foglie lunghe 1.5-2.5 cm
Cedrus atlantica (Endl.) Carrière 'glauca'
Questo albero è originario dei monti dell'Atlante, in Marocco, Algeria e
Tunisia. In Italia è stato introdotto nel XIX secolo. Questa cultivar con
foglie di color verde-azzurro è molto elegante ed ampiamente diffusa in
parchi e giardini. Il legno, il più pregiato tra i cedri, è bruno, molto odoroso
ed è durevole e resistente agli agenti atmosferici. L'albero vive più di 500
anni. Il nome generico deriva dal termine greco 'kédros', che indicava una
conifera non meglio identificata; il nome specifico e quello comune (cedro
dell'Atlante) derivano dalla zona di origine, la catena dell'Atlante in Nord-
Africa. Forma biologica: fanerofita scaposa.
6
Foglie opposte
7
6
Foglie non opposte
14
7
Pianta lianosa. Foglie composte. Frutti piumosi
Clematis vitalba L.
Specie europea presente in tutta Italia dal livello del mare sino alle faggete
termofile montane. Nella nostra regione è ampiamente diffusa; in Carso è
presente ovunque. Nelle boscaglie può formare intrichi impenetrabili,
soprattutto in forre fresche ed umide. Appare, spesso con l'edera, anche in
ambienti urbani. Ha la capacità di aggrapparsi e arrampicarsi su alberi e
arbusti, spesso danneggiandoli per l'abbondante sviluppo fogliare. Con il
rovo ricopre spesso i muretti secchi del Carso, nell'estremo stadio di
degradazione del mantello forestale. La pianta è tossica in tutte le sue parti
per la presenza di protoanemonina. In passato veniva chiamata 'erba dei
cenciosi' in quanto i mendicanti erano soliti procurarsi irritazioni ed
ulcerazioni con le sue foglie per impietosire i passanti. In certe regioni
d'Italia (ad es. in Friuli) i rami legnosi venivano usati dai ragazzi come
succedaneo delle sigarette (in friulano: 'cincinis'), uso da sconsigliare
assolutamente a causa della loro tossicità. Il nome generico deriva dal
greco 'klematis', diminutivo di 'klêma' (tralcio di vite), in riferimento al
portamento della pianta. Il nome specifico deriva dal latino 'vitis alba' (vite
bianca), per il colore dei fiori. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo
di fioritura: maggio-luglio.
7
Alberi o arbusti. Foglie non composte. Frutto non piumoso
8
8
Foglie lobate
Acer sp.
Il genere
Acer
comprende circa 130 specie di alberi o arbusti originari
dell'emisfero boreale. In Italia sono spontanee o avventizie una decina di
specie. Molte varietà sono coltivate come piante ornamentali per la bellezza
del fogliame e l'elegante portamento. Alcune specie di acero vengono
utilizzate per la produzione di legname. Il nome generico era già in uso