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presso i Romani, e deriva dal latino 'acer' (appuntito, acuto), forse per la
forma dei denti fogliari di
A. platanoides
, oppure in riferimento al fatto che
il legno di alcune specie europee, molto compatto ed elastico, era usato per
la fabbricazione di lance.
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Foglie non lobate
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Foglie almeno 7 volte più lunghe che larghe
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Foglie meno di 4 volte più lunghe che larghe
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Foglie più larghe di 7 mm e più lunghe di 5 cm, senza odore di rosmarino
Nerium oleander L. subsp. oleander
L'oleandro è una specie originaria delle regioni mediterranee e dell'Asia
minore, diffusamente coltivata a scopo ornamentale in varie forme, anche a
fiori doppi. In Italia cresce spontaneamente al Sud presso i litorali,
inoltrandosi all'interno lungo i corsi d'acqua, dal livello del mare ai 300 m
circa. Cresce nella vegetazione riparia degli ambienti mediterranei, sia su
suoli sabbiosi che su greti sassosi, formando spesso una fitta vegetazione. È
una pianta molto tossica in tutte le sue parti per l'uomo e per i mammiferi
in genere: tutta la pianta (foglie, corteccia, semi) contiene oleandrina, un
glicoside cardiotossico, che ogni anno causa parecchi casi di
avvelenamento anche mortale, a danno soprattutto di escursionisti che
usano i rami per i barbecue. Il nome generico deriva dal greco antico 'naros'
(fluente, corrente), in riferimento all'habitat naturale, i greti e le rive di
fiumi e torrenti; il nome specifico deriva dal latino 'olea' (olivo),
probabilmente per l'aspetto delle foglie che richiamano vagamente quelle
dell'olivo. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura:
maggio-luglio.
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Foglie più strette di 7 mm e più brevi di 5 cm, con forte odore di rosmarino
Rosmarinus officinalis L.
Il rosmarino è un tipico arbusto delle garighe mediterranee su substrati
calcarei, presente allo stato spontaneo in tutta l'Italia mediterranea e
coltivato ampiamente altrove sin da tempi antichissimi, dal livello del mare
agli 800 m circa. Viene oggi utilizzato come pianta aromatica in cucina,
come pianta ornamentale, come pianta medicinale (foglie e olio
essenziale); i fiori sono particolarmente melliferi. Da foglie e fiori si
ottengono un olio essenziale ed estratti utilizzati in profumeria e cosmesi,
in liquoreria e in farmacia. Il nome generico ha etimologia molto incerta,
secondo alcuni deriva da 'rhops' (arbusto) e 'myrinos' (aromatico), col
significato complessivo di 'arbusto aromatico'; il nome specifico deriva dal
latino 'officina' (officina, farmacia) ed allude alle proprietà medicamentose
della pianta. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-
agosto (nelle Isole gennaio-dicembre).
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Foglie tutte senza picciolo ben distinto. Fiori rosa
Lagerstroemia indica L.
Specie originaria dell'Asia Orientale (Cina, Corea, Giappone), fu introdotta
in Europa dalla Cina come pianta ornamentale nel 1759. In Europa
meridionale è ampiamente utilizzata a scopo ornamentale in parchi,
giardini ed alberature stradali, soprattutto per il periodo di fioritura molto
lungo. In Italia è frequentemente coltivata, dal livello del mare ai 600 m
circa, senza mostrare tendenza alla spontaneizzazione; viene segnalata
come avventizia solo in Sicilia. Nei paesi d'origine il legno, molto
compatto e raramente attaccato dagli insetti, viene utilizzato in
falegnameria e nella costruzione di case, di ponti e traversine ferroviarie. Il
genere è dedicato a Magnus von Lagerström (1691-1759), direttore della
Compagnia svedese delle Indie, che inviò a Linneo numerose piante