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Laphangium luteoalbum
(L.) Tzvelev
La canapicchia pagliata è una pianta annua a vasta distribuzione, oggi divenuta
quasi cosmopolita, presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Molise, ma
generalmente piuttosto rara. Cresce in ambienti piuttosto disturbati, su suoli
umidi, dal livello del mare a 1200 m circa. È una specie caratteristica degli
stagni temporanei mediterranei, listata nelle Liste Rosse Regionali come specie
minacciata (Conti et al., 1997). In Sardegna si rinviene molto raramente al
margine degli stagni temporanei. Il nome generico è un anagramma di
Gnaphalium
, genere da cui la specie è stata separata; il nome specifico in latino
significa 'bianco-giallastro', in riferimento alla densa pelosità della pianta e ai
fiori di colore giallo. Forma biologica: Terofita scaposa. Periodo di fioritura:
giugno-settembre. Syn.:
Gnaphalium luteo-album
L.,
Pseudognaphalium luteoalbum
(L.) Hilliard & B.L. Burtt
Lathyrus cicera
L.
La cicerchia comune è una pianta annua a distribuzione mediterranea di antica
introduzione al limite dell'areale (archeofita), presente in tutte le regioni d'Italia
salvo che in Valle d'Aosta (segnalata erroneamente in Lombardia e avventizia in
Trentino-Alto Adige), ma più comune nell'Italia mediterranea. È una specie
avventizia casuale, nel settentrione in via di sparizione per il cessare delle
coltivazioni cerealicole, dal livello del mare ai 1000 m circa. Si rinviene
sporadicamente al margine degli stagni temporanei sardi a contatto con praterie.
I semi (cicerchie) sono tossici; la pianta veniva coltivata come foraggio e
raccolta prima della maturazione dei semi per evitare avvelenamenti agli
animali. Il nome generico è la latinizzazione dell'antico termine greco 'lathyros',
che designava una pianta non identificata da cui si estraeva una sostanza
eccitante; il nome specifico è quello usato per la pianta dagli antichi romani. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo
di fioritura: marzo-giugno.
Lavandula stoechas
L. subsp.
stoechas
La lavanda selvatica, o steca, è una specie a distribuzione stenomediterranea
presente lungo tutte le coste tirreniche della Penisola, dalla Liguria alla
Calabria, in Sardegna e in Sicilia. Cresce negli aspetti più primitivi della
macchia mediterranea e nelle garighe a cisti, prevalentemente su substrati silicei
(molto raramente su calcare), soprattutto in stazioni ripetutamente incendiate,
dalle coste (ove è molto più frequente) a 600 m circa. Si rinviene
sporadicamente al margine degli stagni temporanei sardi a contatto con la
macchia mediterranea e la gariga. Rispetto ad altre specie congeneri, questa è
molto meno utilizzata per le sue proprietà aromatiche, ma è un'interessante
pianta mellifera: il miele monoflora differisce nettamente dal miele di lavanda
propriamente detta: ha un gusto più fine ed è meno aromatico. La specie viene spesso coltivata anche a scopo
ornamentale, soprattutto in parchi e giardini dell'area mediterranea. Il nome generico allude all'antico uso di
L.
angustifolia
per profumare i vestiti appena lavati, quello specifico deriva dal greco 'stoichas' (in fila): le isole di Hyères
in Provenza, ove la specie diffusa, per la loro disposizione geografica erano anticamente chiamate 'Stoichades'. Forma
biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Leontodon tuberosus
L.
Il dente di leone tuberoso è una specie a distribuzione stenomediterranea
presente in Liguria, Emilia-Romagna e in tutte le regioni dell'Italia peninsulare e
insulare. Cresce in pascoli aridi, negli oliveti, nelle radure di macchie e garighe
mediterranee, su suoli aridi d'estate, al di sotto della fascia montana. Si rinviene
sporadicamente nella fascia esterna degli stagni temporanei sardi a contatto con
la macchia mediterranea, pascoli e gariga. Il nome generico deriva dal greco
'leon' (leone) e 'odon' (dente), per il margine acutamente dentato delle foglie di
alcune specie; il nome specifico si riferisce alle radici fusiformi e ingrossate.
Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura: ottobre-giugno.
Lepidium coronopus
(L.) Al-Shehbaz
La lappolina gramignola, o zampa di gallo, è una pianta annua dell'Europa meridionale presente in tutte le regioni
d'Italia salvo che in Valle d'Aosta (segnalata erroneamente in Trentino-Alto Adige e Calabria). Cresce in vegetazioni
ruderali soggette a calpestìo, su marciapiedi, lungo margini stradali, in piazze lastricate, su suoli da primitivi a limoso-
argillosi e piuttosto umiferi e freschi, ricchi in composti azotati, dal livello del mare ai 1000 m circa. Si rinviene