174
Rumex pulcher
L. subsp.
pulcher
Il romice bello è una specie mediterranea presente in tutte le regioni d'Italia, con
tre sottospecie; la sottospecie nominale manca soltanto in Piemonte, Liguria,
Puglia e Calabria. Cresce in vegetazioni pioniere lungo le strade, in discariche
ed installazioni portuali e ferroviarie, su suoli da sabbioso-ghiaiosi ad argillosi,
subaridi, ricchi in composti azotati, al di sotto della fascia montana inferiore. Si
rinviene comunemente nella fascia centrale e intermedia degli stagni temporanei
sardi. Il nome generico deriva dal latino 'rumex' (asta, lancia, freccia), per la
forma delle foglie di alcune specie; il nome specifico in latino significa 'bello'.
Forma biologica: emicriptofita scaposa (terofita scaposa). Periodo di fioritura:
maggio-giugno.
Rumex thyrsoides
Desf.
Il romice a farfalla è una specie a distribuzione mediterraneo-occidentale
presente in Sardegna, in Sicilia e in tutte le regioni dell'Italia meridionale (di
dubbia presenza in Molise). Cresce negli incolti, su suoli aridi almeno d'estate,
dal livello del mare a 1200 m circa. Si rinviene sporadicamente nella fascia
esterna degli stagni temporanei sardi. Il nome generico deriva dal latino 'rumex'
(asta, lancia, freccia), per la forma delle foglie di alcune specie; il nome
specifico deriva dal greco 'thýrsos' (tirso, il bastone delle baccanti) e 'eidos'
(sembianza) in riferimento alla forma dell'infiorescenza. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Ruscus aculeatus
L.
Il pungitopo è una specie mediterranea presente in tutte le regioni d'Italia.
Cresce nella macchia mediterranea e negli aspetti più caldi dei boschi decidui,
su suoli limoso-argillosi profondi, neutro-basici, al di sotto della fascia montana
inferiore. Si rinviene sporadicamente nella fascia esterna degli stagni
temporanei sardi a contatto con boschi. Tutta la pianta è tossica da fresca.
Insieme all'agrifoglio è una delle piante tradizionali del Natale: la raccolta
sconsiderata a fini commerciali ne ha minacciato la presenza allo stato
spontaneo. Nella credenza popolare è considerata pianta augurale. I getti giovani
sono commestibili previa cottura e vengono consumati come gli asparagi. In
alcune regioni, con i rami spinosi della pianta venivano protetti i formaggi in
stagionatura contro i morsi dei topi, da cui il nome italiano 'pungitopo'. Il nome
del genere deriva dal greco 'rugchos' (becco, rostro), per i cladodi dalla punta aguzza che ricordano un becco d'uccello.
Forma biologica: geofita rizomatosa/ camefita fruticosa. Periodo di fioritura: febbraio-aprile, settembre-ottobre.
Sagina apetala
Ard. subsp.
apetala
La sagina senza petali è una pianta annua a distribuzione prevalentemente
mediterranea presente in quasi tutte le regioni d'Italia. Cresce in ambienti
disturbati e in incolti aridi, a volte nelle fessure dei lastricati, spesso in aree
urbanizzate, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Si rinviene
raramente nella fascia esterna degli stagni temporanei sardi a contatto con aree
ruderali. Il nome generico, che in latino significa 'cibo che ingrassa', fu mutuato
da Linneo da Lobelius, che chiamava 'Saginae Spergula' l'odierna
Spergula
arvensis
, poiché questa pianta si coltivava nel Brabante come alimento per le
mucche; il nome specifico si riferisce al fatto che i fiori sono spesso privi di
petali. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-giugno.
Schenkia spicata
(L.) G. Mans.
Il centaurio spigato è una pianta annua dell'Europa mediterranea, comune, ma
localizzata, soprattutto lungo le coste, ma anche lungo il Po e nel Bresciano.
Cresce su fanghi, suoli umidi e suoli subsalsi del litorale. Si rinviene
sporadicamente al margine degli stagni temporanei sardi a contatto con prati
aridi e garighe. Il nome generico è dedicato al botanico tedesco J. A. Schenk
(1860-1927); quello specifico si riferisce alla forma dell'infiorescenza (a spiga).
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-ottobre. Syn.:
Centaurium spicatum
(L.) Fritsch