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Foglie palmate. Fiori a simmetria raggiata. Frutto carnoso
Parthenocissus quinquefolia (L.) Planch.
Vite vergine, vite del Canada, vite americana. - E’ una
liana che può arrampicarsi tramite viticci per una
lunghezza di 20 m. La scorza è rosso brunastra e tende a
squamarsi con l’età. Presenta foglie decidue, palmato-
composte, formate da 3-5 foglioline dentate di colore verde
in primavera-estate, rosso molto intenso in autunno. I fiori,
di colore bianco-verdastro e difficilmente visibili, sono
riuniti in piccole infiorescenze ramificate. I frutti sono
minuscole bacche di colore bluastro o nerastro. Originaria
dell’America settentrionale, ne è documentata la presenza
in Italia dal 1642. E’ utilizzata a scopo ornamentale per
coprire muri o pergolati. La pianta si è spontaneizzata ed è
diventata abbastanza invadente, almeno in Lombardia,
nelle siepi e nei parchi ornamentali.
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Foglie a margine dentato o dentellato
Juglans nigra L.
Noce nero, noce americano. - Il nome generico ‘juglans’ è
derivato dal latino con il significato di ‘Jovis glans’,
ghianda di Giove; il nome specifico fa riferimento alla
scorza molto scura. E’ un albero deciduo che può
raggiungere i 20-30 m, con tronco eretto dalla scorza
brunastra, profondamente incisa. Le foglie sono alterne,
composte, imparipennate, con 15-23 foglioline ovali,
acuminate, dentellate, lunghe 6-12 cm, di colore verde
scuro e lucide di sopra, pelose e ghiandolose di sotto. Il
noce nero è una pianta monoica: i fiori maschili sono
riuniti in amenti penduli nerastri, quelli femminili si
aggregano in piccoli mazzetti. Il frutto è una drupa globosa
formata da un involucro carnoso verde, il mallo, che
avvolge il seme racchiuso da un guscio legnoso. E’
originario della parte centrale e orientale degli Stati Uniti;
ne è documentata la presenza in Italia dal 1760, dove è
stato importato per il suo grande valore ornamentale per
parchi e giardini di grandi dimensioni e per il legno molto
pregiato. Tende a riprodursi in modo subspontaneo lungo le
rive dei fiumi. Il legno è duro, omogeneo, scuro con molte
venature, adatto per mobili, calci di fucile, lavori al tornio e
di incisione. Dai semi si estrae un olio commestibile
utilizzato anche nella fabbricazione dei saponi.
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Foglie a margine intero (raramente con
qualche dentello appena accennato)
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Foglie non odorose. Fiori a simmetria bilaterale. Frutto un legume
Styphnolobium japonicum (L.) Schott
Sofora del Giappone - Il nome specifico allude al Giappone
ma la specie è originaria della Cina. E’un albero deciduo
che può superare i 20 m; il tronco, invecchiando, presenta
caratteristiche contorsioni e nodosità, più accentuate nella
varietà ‘pendula’. Ha una chioma tondeggiante, con foglie
alterne, composte, imparipennate con 7-9 foglioline
lanceolate e acuminate, di colore verde scuro. I fiori, di
colore bianco-giallastro, sono riuniti in lunghe pannocchie.
I frutti sono i baccelli tipici della famiglia delle Fabaceae.
La sofora è originaria dalle regioni asiatiche ed è
largamente coltivata in Giappone come albero ornamentale.
Si è diffusa in Europa nella seconda metà del ‘700 come
pianta ornamentale in parchi e giardini. Ne è documentata
la presenza in Italia dal 1799. La varietà ‘pendula’,
sicuramente la più frequente, è stata invece introdotta a
partire dal 1828.