La ventaglina alpigena, che appartiene ad un difficilissimo complesso di specie apomittiche (in cui l'embrione si forma senza fecondazione, originando cloni geneticamente identici alla pianta madre), è presente con certezza sulle Alpi occidentali, sull’Appennino settentrionale e sui monti del Molise. La sua effettiva presenza nella flora regionale necessita di ulteriori conferme. Cresce in prati umidi, lungo ruscelli e nei pressi di sorgenti, a volte presso le malghe. Il nome generico allude all'antico uso di questa pianta da parte degli alchimisti: in realtà non veniva usata la pianta, ma le minute goccioline di rugiada che si formano sulle foglie per il fenomeno della guttazione, che venivano raccolte e costituivano la cosiddetta 'acqua celestiale' o 'acqua dei saggi'. Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura: maggio-agosto. Syn.: Alchemilla plicatula Gand. sensu Rothm. Riportata come abbondante nell’area del Monte Canin, ma l'effettiva presenza nel Parco necessita di conferma. |