La cornetta dondolina è un piccolo arbusto deciduo a distribuzione eurimediterranea presente, con due sottospecie, in tutte le regioni d'Italia. La distribuzione regionale della specie intesa in senso ampio (entrambe le sottospecie sono presenti in regione) è di tipo alpico-carsico, estesa a tutto il settore prealpino, con stazioni dealpine nella pianura friulana soprattutto lungo il corso del Tagliamento. Cresce nelle più diverse vegetazioni forestali aperte ma anche in arbusteti, nelle pinete, nelle macchie, su substrati prevalentemente calcarei, al di sotto della fascia montana superiore, con optimum nella fascia submediterranea. Le foglie contengono sostanze amare e a volte vengono adoperate per adulterare i preparati a base di Cassia acutifolia Delile (Senna), da cui uno dei nomi volgari: 'Cassia matta'. Il nome generico deriva dal greco 'kérmeros' (addomesticato), cioè pianta coltivata; il nome specifico si riferisce alle dimensioni maggiori rispetto ad altre specie affini. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-giugno (subsp. major); gennaio-ottobre (subsp. emeroides). Comune nella parte occidentale del Parco.

Nome italiano: Arborinne (Piemonte, Asti), Aruta craparia (Sicilia), Brassabalin (Piemonte), Bruttairure (Liguria, Ponti di Nava), Canariele (Veneto, Verona), Cassia mata (Veneto, Belluno), Cecaballine (Abruzzi), Colienella (Veneto, Verona), Colutea siliquata (Toscana), Convatoero (Piemonte), Cornetta dondolina (Italia), Coronilla (Piemonte, Cuneo), Coronilla (Liguria, Genova), Coronilla emero (Italia), Craina (Liguria, Portofino), Craioea (Liguria, S. Margherita), Craparia (Sicilia), Cravaine (Liguria, Borzoli), Cravaroere (Piemonte, Acqui), Dindarei (Veneto, Verona), Dondolino (Toscana), Dondolino (Italia), Emero (Veneto, Verona), Emero (Toscana), Emero (Italia), Emmero (Toscana), Erba cornetta (Toscana), Gelsomino da rocca (Liguria, Montalto), Genestriola (Piemonte), Ghemero (Toscana), Gialuzzar pizzul (Friuli), Giarsimun giarnu (Sicilia), Giassemin de bosco (Liguria, Pegli), Ginestra amara (Abruzzi, Campobasso), Ginestra baccellina (Toscana), Ginestra da bosco (Toscana), Ginestrella (Toscana), Hemero (Toscana), Leche (Liguria, Mele), Lerca (Liguria, Pegli), Maggio piccolo (Toscana, Val di Chiana), Majalegor (Lombardia, Brescia), Majella (Toscana), Majerella (Toscana), Massin (Liguria, Valle di Polcevera), Mazì (Veneto, Verona), Mocia leor (Veneto, Verona), Mozza levro (Veneto, Verona), Panada delle cavre (Lombardia, Valle Camonica), Pelapegher (Emilia-Romagna, Reggio), Ravajuolo (Campania, Ischia), Sambra (Veneto, Verona), Sena di scorpione (Abruzzi, Foggia), Sena salvatica (Abruzzi, Foggia), Sorti di Culutea (Sicilia, Siracusa), Spazzadore salvadeghe (Veneto, Verona), Starlen (Emilia-Romagna, Bologna), Strassabosch (Veneto, Belluno), Vetrice salvatica (Toscana, Monte Murlo).