Il capelvenere è una felce a vasta distribuzione paleotropicale presente in tutte le regioni d’Italia. La distribuzione regionale è di tipo prealpico-carsico, con maggior concentrazione nelle catene montuose esterne a clima suboceanico e isolate stazioni nel settore alpino ove la specie raggiunge il suo limite settentrionale; in Carso è molto rara, con poche stazioni lungo la costa sudorientale, da Grignano ove cresce con il finocchio di mare, al M. Carso e lungo il Rio Storto. Cresce su rocce calcaree stillicidiose e muschiose e nelle 'sorgenti pietrificanti', uno degli habitat prioritari in Europa, a volte anche su vecchie fontane in ambienti urbani, di solito al di sotto della fascia montana. La pianta è stata spesso utilizzata a scopo officinale, anche se sembra sia debolmente tossica. Il nome generico, dal greco 'a-diantos', significa 'che non si bagna', e si riferisce alla presenza di sostanze idrofobiche sulle foglie; il nome specifico allude alle eleganti e sottili rachidi fogliari di colore nero. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di sporificazione: luglio-settembre. Rara nel Parco, non oltre il versante meridionale dei Monti Musi, che forse ne rappresentano il limite settentrionale di distribuzione.

Nome italiano: Adianto (Toscana), Adianto (Italia), Adianto nero (Toscana), Capel venar (Emilia-Romagna, Romagna), Capelliera (Campania, Capri), Capelvener (Lombardia, Brescia), Capelvenere (Italia), Capelvenere (Toscana), Capelvenero (Campania, Capri), Capiddru Veneri (Calabria), Capiddu Veneri (Sicilia), Capiddu Veniru (Sicilia), Capiddu Venneru (Sicilia), Capijuvennaru (Calabria), Capiler (Lombardia, Brescia), Capilledinie (Abruzzi), Capillevendre (Abruzzi), Capillevenere (Campania, Capri), Capillevenere (Abruzzi), Capilli morbi (Campania, Capri), Capillivennuli (Campania, Capri), Capillo vientolo (Campania, Ischia), Capilvener (Veneto), Capilvenere (Liguria, Genova), Capilvenere di Montpellier (Toscana), Caponvenere (Toscana), Capovenere (Toscana), Cappovenere d'acqua (Liguria, Valle Polcevera), Cappuvenere (Liguria, Genova), Capuenu (Liguria, Cogorno), Erba chi non infundet (Sardegna, Nuoro), Erba de fontana (Liguria, Mortola), Erba dij puss (Piemonte, Carpeneto), Erba fontanina (Liguria, San Remo), Erba tremarella (Liguria, Porto Maurizio), Erba tremarina (Liguria, Porto Maurizio), Farzia (Sardegna, Cagliari), Fiouseta (Liguria, Nizza), Jamma niuredda (Sicilia), Liche (Liguria, Velva), Pampinella (Sardegna, Cagliari), Putrisinu di muru (Sicilia, Modica).