La fumaria bianca è una pianta annua a distribuzione eurimediterranea presente in tutte le regioni d’Italia, ma più frequente al centro-sud. La distribuzione regionale è limitata a poche stazioni sparse dai dintorni di Trieste alla bassa pianura friulana. Rarissima a Trieste, è segnalata in via Zanella sotto l’Università e presso il cimitero di S. Anna (45 m). Cresce in luoghi pietrosi, al margine dei campi, su vecchi muri, negli orti, nelle vigne, negli incolti e nei giardini, al di sotto della fascia montana, con optimum nella fascia mediterranea. La pianta contiene alcaloidi che la rendono tossica. Il nome generico allude all'aspetto nebuloso, simile a fumo, delle foglie grigio-verdi di alcune specie, oppure al fumo irritante che la pianta produce quando bruciata; il nome specifico si riferisce all’ infiorescenza suddivisa come le corna di un caprino. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-ottobre.

Nome italiano: Cagnett (Liguria, Noli), Cagnoe (Liguria, Cogorno), Cantagalletti (Liguria, Dolceacqua, S. Bernardo), Chichirichi (Liguria, Mele), Ciantagalletti (Liguria, Savona), Erba cagnetta (Liguria, Quinto), Fumaria bianca (Italia), Fumaria bianca (Campania), Fumaria bianca (Sardegna, Cagliari), Fumaria dei boschi (Italia), Fumister biancu (Sardegna), Fumisterra bianca (Sardegna), Fumusterru (Sicilia), Galletta (Liguria, Bordighera), Galletti (Liguria, Chiavari), Galletti de gran (Liguria, Valle d'Arroscia), Gimisterra femina (Sardegna), Risin d'a Madonna (Liguria, Savona), Riso sarvaego (Liguria, Valle di Polcevera).