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    Abramo Bartolomeo Massalongo

    Tregnago, 13 maggio 1824 – Verona, 25 maggio 1860

    Abramo Bartolomeo Massalongo nacque il 13 maggio 1824 a Tregnago, in provincia di Verona, da una famiglia modesta. Si iscrisse alla facoltà di medicina dell’Università di Padova, allora l’indirizzo di studi più affine alle scienze naturali che rappresentavano il suo principale interesse. Tuttavia, la salute malferma e la volontà paterna lo indussero a laurearsi in giurisprudenza. Appena possibile, però, si trasferì a Padova per dedicarsi alla botanica; fondamentali furono per lui la guida e il sostegno di Roberto De Visiani, allora prefetto dell'Orto Botanico patavino.
    Per motivi di salute, nel 1851 tornò a Verona dove insegnò storia naturale nel locale ginnasio. Si unì inoltre al gruppo Ibis, un circolo di intellettuali di cui fu tra i principali animatori; ne facevano parte esponenti del mondo scientifico quali Roberto De Visiani, Carlo Tonini, Antonio Manganotti, Filippo Parlatore, Elisa Parolini, ma anche il poeta Aleardo Aleardi.
    Non smise mai di dedicarsi agli studi scientifici. Come paleontologo, approfondì la conoscenza dei fossili di Bolca e di altre località del Veneto oltre che della flora miocenica di Senigallia. In ambito botanico divenne uno dei lichenologi più riconosciuti in Europa; l’uso del microscopio a riflessione messo a punto in quegli anni da Giovanni Battista Amici gli permise di definire un sistema di classificazione dei licheni basato tanto sul loro aspetto esteriore quanto su caratteri anatomici microscopici mai considerati prima da altri studiosi, che non disponevano di strumenti adeguati al loro studio.
    Fu quindi un innovatore, oltre che uno studioso estremamente prolifico: tra il 1850 e il 1860 produsse circa 30 pubblicazioni nel campo della lichenologia.

    Image property: Museum of Natural History of Verona. All rights reserved.

    Ricerche sulla autonomia dei licheni crostosi, edito nel 1852, è tra i suoi lavori più celebri e rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per questa disciplina; vi si trovano le descrizioni di 71 generi di licheni, 22 dei quali nuovi per la scienza, accompagnate da tavole ad acquerello estremamente dettagliate.
    L’intensa attività di ricerca ne aggravò le condizioni di salute al punto che, malato di tubercolosi, morì a soli 36 anni il 25 maggio 1860. La sua scomparsa fu considerata una grave perdita per la comunità scientifica e la città di Verona gli tributò solenni onori, riconoscendone il fondamentale contributo allo studio e alla divulgazione della scienza.
    Oltre alle numerose pubblicazioni, anche le collezioni testimoniano la sua intensa attività scientifica. Numerose copie dei Lichenes Italici Exsiccati, da lui pubblicati in serie, sono conservate in diverse istituzioni museali e universitarie di tutto il mondo. Reperti, appunti, pubblicazioni e materiali vari sono in gran parte custoditi presso il Museo di Storia Naturale di Verona; alcune raccolte si trovano al Museo di Storia Naturale di Venezia, tra cui la collezione di licheni finora inedita e presentata in questo portale.
    Abramo Massalongo è oggi ricordato come un vero e proprio pioniere, il cui lavoro ha avuto un impatto significativo sulla moderna lichenologia. Molti taxa da lui descritti sono ancora oggi ritenuti validi, così come diversi taxa gli sono stati dedicati da lichenologi di tutto il mondo. Infine, le sue pubblicazioni continuano a essere studiate da botanici e naturalisti contemporanei.