Il ribes nero è una specie a vasta distribuzione eurasiatica che non appartiene alla flora spontanea italiana; essa viene però spesso coltivata per i suoi frutti eduli e talvolta appare allo stato subspontaneo, soprattutto presso gli abitati lungo l'arco alpino, a volte penetrando anche in boschi e boscaglie della fascia montana superiore, soprattutto in luoghi freschi. Nell'area di studio è sporadicamente inselvatichito, e come tale osservato solo in stazioni trentine presso il Rio Cereda. I frutti vengono consumati freschi o per produrre marmellate e liquori, alle foglie vengono attribuite diverse proprietà medicinali. Il nome generico è un termine latino medioevale derivante dall'arabo 'ribas', il nome di una pianta dai frutti aciduli menzionata dai medici arabi, quello specifico si riferisce al colore nero dei frutti. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: giugno-luglio.

Nome italiano: Boessaro nero (Liguria, Porto Maurizio), Canestreì (Lombardia, Como), Cassis (Toscana), Cassis (Italia), Giostrei de bosch (Lombardia, Como), Oeta (Lombardia, Bergamo), Piperella (antichi), Ribes nero (Toscana), Ribes nero (Italia), Ribes uegro (Veneto, Belluno), Ua ribes negro (Veneto, Belluno), Uva ramà (Piemonte), Uva spina nera (Emilia-Romagna).