Il rovo rosso, l'unica specie italiana di rovo con fusti erbacei, è una specie a vasta distribuzione circumboreale presente anche sulle montagne dell'Europa meridionale, in Italia diffusa lungo tutto l'arco alpino e sull'Appennino centro-settentrionale. Cresce in boschi aperti, inclusi quelli di conifere, su substrati sassosi, con optimum nelle fasce montana e subalpina. Nell'area di studio è frequente in stazioni boschive e cespugliose asciutte in estate, fino alla fascia montana superiore. Le foglie e i fiori hanno le proprietà diuretiche ed astringenti caratteristiche delle altre specie del genere; i frutti sono commestibili, e possono essere usati per la preparazione di sciroppi e marmellate. Il nome generico, di antico uso, potrebbe derivare dal latino 'ruber' (rosso) per il colore rosso dei frutti di alcune specie, il nome specifico si riferisce alla preferenza per suoli pietrosi. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.

Nome italiano: Caga aseno (Veneto, Verona), Cujon de can (Lombardia, Valle Camonica), Martellecc (Lombardia, Valle Camonica), Mora rossa (Lombardia, Brescia), More rosse (Italia), Ocialini (Veneto, Verona), Ossegatto (Lombardia, Valtellina), Pemerlè (Piemonte, Massello), Pignoere (Liguria, Ponti di Nava), Pimerlet (Piemonte, Riclaretto), Riscielut (Friuli, Carnia), Rogo bastardo (Veneto, Verona), Rogo erbajolo (Toscana), Rogo gramignolo (Toscana), Roveda de mont (Lombardia, Como), Rovo dei sassi (Italia), Rovo erbajolo (Italia), Stanciehe (Friuli), Stanziehe (Friuli), Tomasina (Friuli, Carnia).