L'euforbia delle ferrovie è una pianta annua di origine nordamericana presente come avventizia in quasi tutte le regioni d'Italia. Cresce in ambienti disturbati, negli incolti, lungo le massicciate ferroviarie e le vie, spesso in ambienti fortemente antropizzati, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Nell'area di studio è sporadica in colture sarchiate (Mistrol, S. Pietro in Campo) e presso le stazioni ferroviarie di Feltre, Belluno e Ponte nelle Alpi. Chamaesyce indica (Lam.) Croizat (= Euphorbia indica Lam.; = Euphorbia hypericifolia L. subsp. indica (Lam.) Pign., già segnalata da Argenti et al. (1986), va esclusa dall'area secondo una recentissima revisione di Gerold Hügin in quanto gli esemplari da lui controllati rientrano in Ch. nutans. La pianta è fortemente tossica, il latice è irritante e può scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico in latino significa 'inclinata', alludendo alle estremità spesso ripiegate dei fusti. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-ottobre.

Nome italiano: Euforbia delle ferrovie (Italia), Euforbia nutante (Italia).