L'acero riccio è un albero a distribuzione prevalentemente europea presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Puglia e Sardegna. Nell'area di studio è sporadico nel Feltrino in ambienti di forra ben protetti o, occasionalmente presso il Piave (qui sfuggito a coltura); è diffuso in Val Cesilla e Val d'Ardo e, relativamente frequente, solo nel bacino della Val del Grisol, fino a 1200 m; è sporadico anche altrove (Val Renzin). Cresce nei boschi di latifoglie decidue, soprattutto in quelli di forra, su suoli argillosi profondi, umiferi e molto freschi, con optimum nelle fasce collinare e montana inferiore. La cultivar 'Crimson King', dal fogliame arrossato, è una delle più note e utilizzate a scopo ornamentale. Il legno, come quello degli altri aceri europei, è duro, compatto e flessibile; si utilizza per tavole, mobili, pannelli, strumenti musicali, lavori al tornio. Il nome generico era già in uso presso i Romani, e deriva dal latino 'acer' (appuntito, acuto), forse per la forma dei denti fogliari di A. platanoides, oppure in riferimento al fatto che il legno di alcune specie europee, molto compatto ed elastico, era usato per la fabbricazione di lance; il nome specifico allude alla somiglianza delle foglie con quelle del platano; il nome comune 'acero riccio' deriva dalla foglia palmata, che ha apici appuntiti, allungati e margini dentati. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.

Nome italiano: Acera bianca (Marche), Acera nera (Campania, Avellino), Acera scosciabrache (Umbria, Perugia), Aceresta (Campania, Avellino), Acero a foglie larghe (Abruzzi, Chieti), Acero di Norvegia (Toscana), Acero fico (Toscana), Acero grosso (Roma), Acero maggiore (Toscana), Acero piano (Toscana), Acero platano (Toscana), Acero platanoide (Italia), Acero riccio (Toscana), Acero riccio (Italia), Acero riccio (Marche), Aceru rizzu (Sicilia, Messina), Acinu rizzu (Sicilia, Messina), Acira riccia (Campania, Cosenza), Aerela (Veneto, Belluno), Aggiru rizzu (Sicilia, Palermo), Agher (Veneto, Treviso), Agrela (Veneto, Belluno), Aigro (Piemonte, Novara), Ajaressa (Friuli, Carnia), Ajer (Veneto, Treviso), Amillacero (Calabria), Arralli (Sicilia, Catania), Aser platano (Veneto, Verona), Azer (Emilia-Romagna, Reggio), Azer bastard (Lombardia, Brescia), Azzer (Emilia-Romagna, Parma), Cerfico (Marche), Cerfico (Toscana), Ciarfico (Marche, Fabriano), Gassia (Piemonte, Cuneo), Lanna (Abruzzi, Aquila), Laturrea (Piemonte, Valle di Pesio), Lenello (Toscana, Arezzo), Nocefaia (Campania, Avellino), Obi (Piemonte, Torino), Occhiu rizzu (Sicilia, Messina), Opi riss (Lombardia, Pavia), Opi riss (Piemonte, Alessandria), Oppi dalla foja larga (Emilia-Romagna, Modena), Oppio (Veneto, Padova), Oppio (Piemonte, Torino), Oppio riccio (Toscana), Pè d'oca (Lombardia, Bergamo), Piaio (Piemonte, Cuneo), Piais (Piemonte, Cuneo), Piaiu (Piemonte, Torino), Piè d'oca (Toscana), Pion (Piemonte, Cuneo), Pitapogiana (Veneto, Belluno), Plaia (Piemonte, Torino), Platanaria (Toscana), Platano (Toscana, Pisa), Platano (Veneto, Vicenza), Platano acquatico (Toscana), Platano acquatico (antichi), Platen (Lombardia, Milano), Platen aquaren (Lombardia, Milano), Platen d'acqua (Lombardia, Cremona), Plenoz (Piemonte, Torino), Spinoppio (Campania, Napoli), Subiagher (Veneto, Belluno).