La violetta irsuta è una specie a vasta distribuzione eurasiatica presente in quasi tutte le regioni dell'Italia centro-settentrionale. Cresce ai margini dei boschi, nelle radure, nelle siepi e in prati incespugliati, su suoli limoso-argillosi piuttosto ricchi in composti azotati e calcio, da neutri a subacidi, dal livello del mare alla fascia montana. Nell'area di studio è comune e molto variabile, dai fondivalle alla fascia montana; recenti ricerche sugli ibridi possibili, e sulla notevole variabilità delle tre specie V. odorata, V. alba e V. hirta, inducono a rivedere la posizione sulla possibile presenza di Viola suavis Bieb., entità alla quale si attribuivano tutte le popolazioni stolonifere con corolla chiara; i caratteri relativi al profumo dei fiori e al colore della fauce non sono infatti rispettati nelle nostre popolazioni. Il nome generico, già in uso presso i Romani per designare sia la pianta che il colore dei fiori di alcune specie, deriva da una radice indoeuropea che significa 'intrecciato', 'flessibile', 'sinuoso', forse per i lunghi rizomi di molte specie; il nome specifico si riferisce alla pelosità della pianta. Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura: febbraio-aprile.

Nome italiano: Vioela bastarda (Lombardia, Brescia), Viola irta (Italia), Viola zoppina pelosa (Lombardia, Como).