Il caglio campestre è una pianta annua a distribuzione eurasiatica di probabile antica introduzione con l'espandersi delle colture, soprattutto quelle del lino e dei cereali (archeofita), presente in quasi tutte le regioni d'Italia ma in forte regresso. Gli ambienti originari erano le colture del lino, oggi in gran parte abbandonate nel nostro paese; la specie appare occasionalmente nei campi di cereali e negli incolti, al di sotto della fascia montana. Nell'area di studio, sulla base di ulteriori revisioni dello specialista Krendl, si è convinti che le popolazioni che vegetano a quote elevate (1600-2000 m), in ripari sottoroccia frequentati da ungulati, caratterizzate da dimensioni molto ridotte e fusti prostrati, quindi morfologicamente ed ecologicamente ben differenziabili rispetto a G. aparine, rientrino in questa entità. Il nome generico deriva dal greco 'gala' (latte) così come quello italiano 'caglio': diverse specie venivano usate per far cagliare il latte nella lavorazione del formaggio. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-giugno.

Nome italiano: Caglio campestre (Italia), Caglio spurio (Italia), Galium spurio (Italia).