Il falso giglio dorato è una specie endemica delle Alpi centro-orientali, probabilmente un relitto preglaciale, in Italia presente dal Piemonte nordorientale al Friuli. Cresce in ambienti ombrosi e umidi, in forre e boscaglie rupestri, ai bordi di aree palustri, presso le risorgive, di solito su substrati calcarei, dalle pianure (ove la specie è rara e ha carattere relitto) alla fascia montana inferiore. Nell'area di studio è diffusa, ma con ampie lacune nei settori occidentale e settentrionale, in stazioni submontane di forra, soprattutto tra le valli del Mis e del Cordevole; è stata osservata anche in Val Canzoi al Ponte di Umin, sui versanti meridionali e orientali del gruppo Schiara-Pelf-Serva (qui anche su prati a oltre 1100 m), e raramente anche in ambienti ripari tra gli ontani (Fortogna). Le foglie, consumate in grande quantità sembrano avere proprietà allucinogene. Il nome generico deriva dal greco 'heméra' (giorno) e 'kallos' (bellezza) e significa 'bella per un solo giorno', alludendo alla durata effimera della fioritura; il nome specifico si riferisce al fatto che la pianta ricorda il giglio (nell'aspetto del fiore) e l'asfodelo (nel fusto e nel portamento). Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.

Nome italiano: Emerocallide giglio-asfodelo (Italia), Giglio dorato (Italia).