La felce aquilina è una specie a vasta distribuzione subcosmopolita presente in tutte le regioni d'Italia. Forma spesso densi popolamenti clonali in pascoli abbandonati, ai margini e nelle radure di boschi, su suoli da subacidi ad acidi, da subaridi in estate a umidi in profondità, dal livello del mare alla fascia montana superiore, comportandosi spesso da pianta invasiva di difficile estirpazione (viene favorita dagli incendi). Nell'area di studio è frequente in boschi degradati su suoli magri e acidi e in radure pascolate ora abbandonate, fino alla fascia montana. Le foglie contengono un enzima (tiaminasi) in grado di distruggere la vitamina B1, che viene perduto con la cottura, e anche composti cianogenetici: le persone e gli animali che se ne cibano, soprattutto i cavalli, ne ricavano danni anche gravi; un tempo il rizoma veniva usato come antielmintico, in particolare contro la tenia, ma con avvelenamenti anche mortali nei bambini. Recenti ricerche hanno isolato sostanze sicuramente cancerogene: in Giappone, dove questa felce viene spesso mangiata cotta, è stata confermata una correlazione tra il suo consumo e forme tumorali dell'apparato digerente. Il nome generico è il diminutivo latino del greco 'pteris' (felce), a sua volta derivato da 'pteron' (ala) per la forma delle fronde; il nome specifico sembra riferirsi alla forma del rizoma, che sezionato ricorda un profilo d'aquila. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di sporificazione: maggio-aprile.

Nome italiano: Ciapa mosch (Emilia-Romagna, Romagna), Erba strega (Lombardia, Pavia), Falavisch (Piemonte), Falevasch (Piemonte), Favelasch (Piemonte), Feci (Liguria, Genova), Feis (Piemonte), Felas (Lombardia, Pavia), Felce aquilina (Italia), Felce aquilina (Toscana), Felce capannaja (Toscana), Felce da porci (Toscana), Felce da ricotte (Toscana), Felce da sapone (Puglia, Lecce), Felce femmina (Toscana), Felce grande (Toscana), Felce imperiale (Toscana), Felce maggiore (Toscana), Felce ramosa (Toscana), Felece (Campania, Ischia), Feles (Lombardia, Como), Feles de l'aquila (Lombardia, Brescia), Felese (Liguria, Sarzana), Felese (Veneto, Verona), Felete (Friuli), Felett (Friuli), Felice (Toscana), Feliza (Liguria, Camporosso), Felsa (Emilia-Romagna, Reggio), Felsa femna (Emilia-Romagna, Reggio), Felza (Emilia-Romagna, Romagna), Felze (Veneto, Verona), Ferecce (Liguria, Borzonasca), Ferge (Liguria, Porto Maurizio), Feriza (Liguria, Camporosso), Ferze (Liguria, Ponti di Nava), Feucia (Abruzzi, Larino), Fexa (Liguria, Genova), Fielece (Campania, Napoli), Filas (Emilia-Romagna, Piacenza), Files (Lombardia, Como), Files (Piemonte), Fileti (Veneto, Parenzo d'Istria), Filez (Emilia-Romagna, Parma), Filici (Calabria), Filici fimminedda (Sicilia, Etna), Filiet (Friuli, Carnia), Filighe (Sardegna), Filis (Piemonte), Filixi (Sardegna), Filsa (Emilia-Romagna, Parma), Filza (Emilia-Romagna, Lunigiana), Fjogi (Piemonte, Val Soana), Fleis (Piemonte), Foege (Piemonte), Foegio (Piemonte, Val S. Martino), Foexe da bosco (Liguria, Mortola), Fraexa (Liguria, Cogorno), Fraexi (Liguria, Monesiglia), Frecci (Liguria, Ferrada), Freixa sarvaega (Liguria, Velva), Frexa (Liguria, Genova), Frexe (Liguria, S. Vittoria di Libiola), Fusera (Liguria, Nizza), Muscarola (Piemonte, Morano), Ols (Emilia-Romagna, Reggio), Pauseta (Liguria, Mentone), Stera (Calabria, Bova), Uls (Emilia-Romagna, Reggio).