Pagina 21 - Artegna_Book_ita

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Foglie non trifogliate
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Foglie palmate
Trachycarpus fortunei (Hook.) H. Wendl.
Palma originaria della Cina orientale e centrale, viene coltiva
frequentemente come pianta ornamentale per il portamento e la
rusticità che la rende adatta all'ambiente urbano; la resistenza al freddo
(è in grado di sopportare temperature fino a -10 °C) ne consente la
diffusione non solo nel Meridione, ma anche in Italia settentrionale. Il
tessuto fibroso che avvolge la base delle foglie e ricopre il fusto è
particolarmente tenace e resistente e viene adoperato in Cina per lavori
di intreccio, come stuoie e funi. Il nome generico deriva dal greco
'trachýs' (ruvido) e 'karpós' (frutto), per l'aspetto dei frutti. La specie è
dedicata a Robert Fortune (1812-1880), raccoglitore in Cina di piante
per la Royal Horticultural Society. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-giugno.
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Foglie pennate
50
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Piante spinose
51
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Piante non spinose
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Foglioline a margine dentato. Fiori a simmetria raggiata. Frutto carnoso
Rosa canina L.
Specie formante un gruppo polimorfo di difficile identificazione,
diffusa in Eurasia ed Africa settentrionale, presente in tutte le regioni
d'Italia. La distribuzione regionale della specie intesa in senso ampio
copre l'intero territorio; in Carso è comune ovunque. Cresce in
arbusteti, boscaglie aperte, pascoli e campi abbandonati, dal livello del
mare alla fascia montana. I falsi frutti, molto ricchi di vitamina C,
sono usati per la preparazione di marmellate, anche se contengono peli
irritanti che ne giustificano certi nomi volgari. Il nome generico deriva
dal latino 'rosa', dal greco 'rodon', con identico significato; il nome
specifico forse allude all'antico uso della radice come rimedio contro
la rabbia. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura:
maggio-luglio.
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Foglioline a margine intero. Fiori a simmetria bilaterale. Frutto secco (legume)
Robinia pseudoacacia L.
Specie di origine nordamericana, introdotta a Parigi dal Canada nel
1601 e poi diffusasi ampiamente in Europa con tendenza
submediterraneo-continentale. In Italia è comunissima in tutte le
regioni. Nella nostra regione è ampiamente diffusa dalla costa ai
fondovalle del settore alpino; in Carso è comune ovunque. Cresce
sempre in ambienti disturbati come scarpate, margini stradali,
boschetti presso gli abitati e le linee ferroviarie, su suoli da freschi a
subaridi, con il sambuco nero e varie specie nitrofile ruderali, dal
livello del mare alla fascia montana. È una pianta rustica e a rapido
accrescimento, che tende a soppiantare la vegetazione locale
divenendo spesso invasiva. Viene spesso usata a scopo ornamentale
per il fogliame e la fioritura; il legno, resistente alle intemperie, è
utilizzato per palerie e come combustibile; i semi, la scorza e le radici
contengono sostanze tossiche. È un'ottima pianta mellifera il cui miele
(miele d'acacia) si mantiene fluido senza cristallizzare. I fiori sono
utilizzati in erboristeria ed in alcune regioni italiane vengono mangiati
fritti. Il genere è dedicato a Jean Robin (1550-1629), erborista di re
Enrico IV di Francia, nel cui giardino introdusse il primo esemplare
d'Europa; il nome specifico significa 'falsa acacia', dal greco 'akis'
(spina). Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio-giugno.