8
circonda il seme) per la presenza dell'alcaloide tassina. Da qui il nome
volgare 'albero della morte'. È un albero molto apprezzato dal punto di
vista ornamentale, anche per la costruzione di siepi, poiché sopporta
bene le potature e resiste all'inquinamento. Ha legno duro, pesante ed
omogeneo. Può vivere fino a 2000 anni. Il nome generico deriva dal
greco 'taxos', con significato di arco, par la fabbricazione che veniva
fatta col suo legno; il nome specifico allude agli arilli rossi simili a
delle bacche. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
aprile-maggio.
10
Foglie opposte
11
10
Foglie non opposte
31
11
Piante lianose con fusti allungati, rampicanti o volubili
12
11
Alberi o arbusti
14
12
Foglie palmato-lobate. Fiori senza petali
Humulus lupulus L.
Il luppolo è una specie eurasiatico-nordamericana presente in tutta
Italia, dal livello del mare ai 1200 m circa. Nella nostra regione è
diffusa e localmente comune dalla costa ai fondovalle; in Carso è
abbastanza comune ma solo localmente abbondante. Originaria di
boschi alluvionali periodicamente inondati, si è trasferita in siti
ruderali su suoli limoso-argillosi freschi e piuttosto profondi, ricchi in
composti azotati. I fiori, sia femminili che maschili, sono utilizzati nel
processo della produzione della birra, a cui il luppolo conferisce il
tipico aroma. I getti giovani vengono utilizzati come gli asparagi per
condire risotti e frittate. Il nome generico deriva da quello
altogermanico della pianta (Humel), utilizzata per la produzione della
birra; quello specifico è di significato incerto. Forma biologica:
fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
12
Foglie non palmato-lobate (intere o composte). Fiori
con petali
13
13
Foglie intere. Fiori a simmetria bilaterale. Frutto carnoso
Lonicera japonica Thunb.
Specie originaria dell'Asia orientale (Cina, Corea, Giappone), è
presente in Italia dal 1820. Introdotta per ornamento ma con forte
propensione a diffondersi spontaneamente, è segnalata come
avventizia in Italia centro-settentrionale (salvo che in Umbria),
Abruzzo e Campania, dal livello del mare ai 600 m circa. Nella nostra
regione si concentra nella bassa pianura friulana ed in Carso, ed è più
comune lungo la costa. Cresce in vegetazioni ruderali, nelle siepi, ai
margini di strade, in discariche, spesso alla periferia degli abitati, e
può essere anche invadente. Le bacche contengono glucosidi e sono
tossiche. Il genere è dedicato al botanico tedesco Adam Lonitzer-
Lonicerus (1528-1586). Il nome specifico allude ad uno dei paesi di
origine. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura:
maggio-settembre.
13
Foglie composte. Fiori a simmetria raggiata. Frutto secco, piumoso
Clematis vitalba L.
Specie europea presente in tutta Italia dal livello del mare sino alle
faggete termofile montane. Nella nostra regione è ampiamente diffusa;
in Carso è presente ovunque. Nelle boscaglie può formare intrichi
impenetrabili, soprattutto in forre fresche ed umide. Appare, spesso
con l'edera, anche in ambienti urbani. Ha la capacità di aggrapparsi e
arrampicarsi su alberi e arbusti, spesso danneggiandoli per
l'abbondante sviluppo fogliare. Con il rovo ricopre spesso i muretti
secchi del Carso, nell'estremo stadio di degradazione del mantello
forestale. La pianta è tossica in tutte le sue parti per la presenza di
protoanemonina. In passato veniva chiamata 'erba dei cenciosi' in
quanto i mendicanti erano soliti procurarsi irritazioni ed ulcerazioni
con le sue foglie per impietosire i passanti. In certe regioni d'Italia (ad