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Può vivere circa 50 anni. Il nome generico deriva dal greco
'sambuke', uno strumento musicale costruito con legno tenero; il
nome specifico allude al colore nero dei frutti. Forma biologica:
fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
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Foglie non odorose. Frutto secco
6
6
Gemme grigie. Fiori bianchi, con petali
Fraxinus ornus L. subsp. ornus
L'orniello è una specie mediterraneo-pontica presente in tutta
Italia dal livello del mare alle faggete termofile della fascia
montana inferiore. Cresce nei boschi aperti, nei mantelli, su
substrati sia calcarei che marnoso-arenacei, soprattutto con il
carpino nero, ma anche in boschi più maturi di querce. In Italia
meridionale la linfa zuccherina è utilizzata per la produzione
della manna, sostanza zuccherina contenente mannite con
deboli proprietà lassative, che viene estratta con incisioni
praticate nella corteccia e lasciata rapprendere all'aria. Il nome
generico, già utilizzato da Plinio il Vecchio, deriva dal greco
'frasso' (difendo), forse per l'uso dell'orniello come pianta per
siepi; il nome specifico in latino significa 'ornamentale'. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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Gemme nere o bruno scure. Fiori verdastri, senza petali
Fraxinus angustifolia Vahl subsp. oxycarpa (Willd.) Franco & Rocha Afonso
Il frassino meridionale è un albero sudest europeo, presente in
quasi tutta Italia salvo che in Valle d'Aosta, Trentino-Alto
Adige, Liguria e Sicilia, dal livello del mare ai 1000 m circa.
Cresce in boschi paludosi, su suoli pesanti, limoso-argillosi,
ricchi in composti azotati e con ristagno d'acqua. Come
dall'orniello, anche da questa specie si estraeva la manna, una
sostanza zuccherina contenente mannite, dalle proprietà
debolmente lassative. Il nome generico, già utilizzato da Plinio
il Vecchio, deriva dal greco 'frasso' (difendo), forse per l'uso
dell'orniello come pianta per siepi. Forma biologica: fanerofita
scaposa Periodo di fioritura: novembre-gennaio.
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Foglie lobate
8
7
Foglie non lobate
10
8
Fiori bianchi. Frutto carnoso
Viburnum opulus L.
Il viburno palla di neve è spontaneo in Europa, Asia e Africa
nord-occidentale. È presente in quasi tutta l'Italia continentale,
salvo che in Puglia, Calabria e forse Valle d'Aosta, ma è più
diffuso nelle regioni settentrionali, dal livello del mare ai 1100
m circa. Cresce in boschi umidi alveali, pioppete, siepi. È una
pianta molto rustica e facile da coltivare, molto utilizzata per la
formazione di siepi in interventi di rinaturalizzazione e per
scopi ornamentali; in questo caso è ampiamente coltivata la
cultivar 'roseum', con infiorescenze globose costituite
interamente da fiori sterili. Tutte le parti della pianta, compresi i
frutti, sono tossiche. Il nome del genere è molto antico e di
etimologia incerta: potrebbe derivare dal latino 'viere' (legare,
intrecciare) o da 'vovorna' (dei luoghi selvatici); il nome
specifico era utilizzato dai Romani per indicare un acero,