9
i frutti, sono tossiche. Il nome del genere è molto antico e di
etimologia incerta: potrebbe derivare dal latino 'viere' (legare,
intrecciare) o da 'vovorna' (dei luoghi selvatici); il nome
specifico era utilizzato dai Romani per indicare un acero,
probabilmente l'acero campestre, localmente chiamato tuttora
'opi', ed allude alla somiglianza delle foglie lobate con quelle
dell'acero. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di
fioritura: maggio-giugno.
14
Petali verdastri. Frutto secco, alato
Acer campestre L.
L'acero campestre è una specie europeo-asiatica occidentale
presente in tutta Italia (in Sardegna come avventizia) sino alla
fascia montana inferiore. Cresce in boschi misti di latifoglie
decidue, soprattutto ai loro margini, a volte nelle siepi.
Predilige suoli calcarei, ma ha un'ampia valenza ecologica.
Resiste all’inquinamento ed alla siccità e sopporta le potature; è
una pianta molto rustica impiegata per siepi, molto decorativa
soprattutto in autunno grazie alla colorazione, di un giallo
intenso, delle foglie in procinto di cadere. Il legno, duro,
compatto e omogeneo si presta alla costruzione di attrezzi
agricoli, piccoli oggetti ed è un buon combustibile. Capitozzato
a circa 3 m di altezza, è stato largamente impiegato come tutore
vivo della vite nella classica piantata che ha contraddistinto per
secoli il paesaggio della Pianura Padana. Può vivere 150-200
anni. Il nome generico era già in uso presso i Romani, e deriva
dal latino 'acer' (appuntito, acuto), forse per la forma dei denti
fogliari di
A. platanoides
, oppure in riferimento al fatto che il
legno di alcune specie europee, molto compatto ed elastico, era
usato per la fabbricazione di lance; il nome specifico allude al
fatto che la pianta è un importante costituente delle siepi che
delimitano i campi. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: aprile-maggio.
15
Foglie fortemente pelose di sotto
Viburnum lantana L.
Specie dell'Europa centro-meridionale, Africa nord-occidentale
e Asia occidentale, cresce in tutta Europa ad eccezione delle
regioni più settentrionali, ed è presente in quasi tutta l'Italia
continentale, salvo che in Puglia, Basilicata e Calabria, dal
livello del mare ai 1000 m circa. Cresce in boschi aperti,
arbusteti e siepi, su suoli limoso-argillosi da freschi a subaridi,
ricchi in basi e composti azotati. Viene coltivata a scopo
ornamentale, e predilige luoghi in pieno sole; a volte è
utilizzata per formare siepi miste. Può vivere 30-50 anni. Quasi
tutte le parti della pianta sono tossiche, inclusi i frutti. Il nome
del genere è molto antico e di etimologia incerta: potrebbe
derivare dal latino 'viere' (legare, intrecciare) o da 'vovorna'
(dei luoghi selvatici); il nome specifico allude alla somiglianza
delle foglie con quelle di un arbusto tropicale con lo stesso
nome. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
15
Foglie glabre o quasi di sotto
16
16
Margine della foglia dentellato
Euonymus europaeus L.