Pagina 20 - Eraclea_book

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nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Foglie dentate tutt'attorno
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Fiori senza petali. Frutto secco
Ostrya carpinifolia Scop.
Il carpino nero è un albero submediterraneo-pontico presente in tutta
Italia, salvo che in Valle d'Aosta, dal livello del mare alla fascia
montana inferiore, con optimum nella fascia submediterranea. Cresce
in boschi e boscaglie di latifoglie decidue, su suoli ben drenati sia
calcarei che marnoso-arenacei, da molto primitivi e ricchi in scheletro
a piuttosto evoluti come negli aspetti più freschi delle boscaglie. Il
maggior impiego del carpino nero era quello come combustibile, sia
come legna da ardere che di carbone; per questo veniva governato a
ceduo da cui si ottenevano anche pali per sostenere le viti. Il legname,
pur essendo poco durevole, era apprezzato per l’elasticità e la
fibratura, ed usato per la costruzione di attrezzi o pezzi di macchinari
soggetti a sforzo. Un uso particolare era la produzione di bottoni. Con
la corteccia si tingevano i tessuti stabilmente ed in varie tonalità di
arancione, rosso e rosa. In alcune regioni italiane le foglie sono
impiegate per l'alimentazione del bestiame. Il nome generico in greco
significa 'ostrica', per la forma a valva delle brattee che racchiudono i
semi, quello specifico allude alla somiglianza delle foglie con quelle
del carpino bianco. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
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Fiori con petali. Frutto carnoso
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Foglie rossastre
Prunus cerasifera Ehrh. var. pissardii (Carrière) L.H.Bailey
È una cultivar ornamentale del mirabolano, molto utilizzata in parchi,
giardini e viali per le foglie di colore rosso-purpureo e per la ricca e
appariscente fioritura primaverile di colore rosa. Dal 1886 ne è
documentata la presenza in Italia, ove viene ampiamente utilizzata a
scopo ornamentale. Il nome generico, già in uso presso i Romani, è di
etimologia incerta; quello specifico allude alla somiglianza dei frutti
con quelli del ciliegio ('cerasus', nome dato dai Romani all'amarena e
che deriva da Cerasunte, località presso il Mar Nero). La varietà è
dedicata a Monsieur Pissard, curatore dei giardini imperiali dello Scià
di Persia, che la scoprì e la introdusse in Europa nella seconda metà
del XIX secolo. Forma biologica: fanerofita cespitosa/fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie verdi
Prunus avium L. subsp. avium
Il ciliegio è oggi divenuto subcosmopolita per coltivazione in diverse
varietà. L'areale originario dovrebbe essere il territorio che va dal
Caucaso ai Balcani; l'ingentilimento e la messa a coltura sono iniziati
nell'Asia occidentale. Allo stato coltivato è comune in tutta Italia sino
alla fascia montana inferiore; allo stato subspontaneo è diffuso ma
non comune. Cresce in boschi mesofili maturi e talvolta nelle siepi,
su suoli argillosi piuttosto profondi e abbastanza ricchi in composti
azotati. Si coltiva per il frutto fresco o da conservare in alcool, come
pianta ornamentale, per la ricca fioritura primaverile e per l'aspetto
che acquisisce in autunno con l'ingiallimento delle foglie, oppure per
il legname. Il legno è duro, a grana uniforme, dalle tonalità calde,
bruno-rossicce, e si presta bene per la costruzione di mobili di pregio