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e lavori al tornio. Le foglie contengono una sostanza colorante viola.
Vive tra gli 80 e i 120 anni. Il nome generico, già in uso presso i
Romani, è di etimologia incerta, quello specifico in latino significa
'degli uccelli'. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
48
Foglie spatolate (più larghe nella metà apicale)
Pittosporum tobira (Thunb.) W.T. Aiton
Il pittosporo è originario dal Giappone meridionale; dal 1820 ne è
documentata la presenza in Italia, ove è ampiamente utilizzato lungo i
litorali e nelle zone con clima mite. Viene piantato come arbusto
ornamentale e per formare siepi lungo le coste poiché è molto
resistente alla salinità. Il nome generico deriva dal greco 'pitta' (pece)
e 'sporos' (seme), e significa 'semi a rivestimento resinoso', alludendo
al fatto che i semi delle piante appartenenti a questo genere sono
ricoperti da una sostanza appiccicoso-resinosa; il nome specifico
deriva dal nome popolare in giapponese 'tobera'. Forma biologica:
fanerofita scaposa/ nanofanerofita. Periodo di fioritura: marzo-
maggio.
48
Foglie non spatolate (più larghe verso il centro)
49
49
Foglie più lunghe di 10 cm
Prunus laurocerasus L.
Il lauroceraso è originario dell'Asia Minore e dell'Europa sud-
orientale; è stato diffuso a scopo ornamentale nel resto dell’Europa
nel XVI secolo. In Italia, ove la sua presenza è documentata dal 1558,
è ampiamente diffuso a scopo paesaggistico-ornamentale soprattutto
per siepi sempreverdi, grazie alla sua robustezza ed adattabilità alle
potature frequenti. Tende raramente a spontaneizzarsi senza però
diventare invasivo; è segnalato come specie avventizia in Italia
centro-settentrionale (salvo che in Valle d'Aosta e Friuli Venezia
Giulia) e Abruzzo (non ritrovato in tempi recenti in Campania), dal
livello del mare ai 300 m circa. Tutte le parti della pianta contengono
elevate quantità di glicosidi cianogenetici ad azione tossica. Il nome
generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta; quello
specifico allude alle foglie che richiamano quelle dell'alloro e ai frutti
che richiamano le ciliegie. Forma biologica: fanerofita
scaposa/fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie più brevi di 10 cm
50
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Albero. Fiori senza petali. Frutto una ghianda
Quercus ilex L. subsp. ilex
Il leccio è l'albero mediterraneo per eccellenza, presente allo stato
spontaneo in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, ma
molto più abbondante nell'Italia mediterranea. È la specie dominante
nei residui boschi di sclerofille sempreverdi della macchia
mediterranea, su suolo preferibilmente acido; ai margini dell'areale
cresce anche nei boschi decidui o in habitat rupestri in siti caldo-aridi,
su suoli calcarei primitivi e ricchi in scheletro. Ha limitati impieghi
artigianali, essendo il legno molto duro e resistente alle alterazioni
ma difficile da lavorare e stagionare; viene comunque usato per
oggetti sottoposti a forti sollecitazioni e usura, come parti di attrezzi
agricoli, pezzi per torchi, presse e imbarcazioni, ecc. La corteccia è
usata per la concia delle pelli, perché ricca in tannini. Le ghiande
sono impiegate nell'alimentazione dei maiali; un tempo venivano