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Specie originaria dell'Asia orientale (Cina, Corea, Giappone), è
presente in Italia dal 1820. Introdotta per ornamento ma con forte
propensione a diffondersi spontaneamente, è segnalata come
avventizia in Italia centro-settentrionale (salvo che in Umbria),
Abruzzo e Campania, dal livello del mare ai 600 m circa. Cresce in
vegetazioni ruderali, nelle siepi, ai margini di strade, in discariche,
spesso alla periferia degli abitati, e può essere anche invadente. Le
bacche contengono glucosidi e sono tossiche. Il genere è dedicato al
botanico tedesco Adam Lonitzer-Lonicerus (1528-1586). Il nome
specifico allude ad uno dei paesi di origine. Forma biologica:
fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
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Alberi o arbusti
11
11
Foglie composte (divise in foglioline completamente
separate tra loro)
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11
Foglie non composte
13
12
Foglie con 3-5 foglioline
Acer negundo L.
L'acero americano è un albero originario dell'area orientale del Nord
America, importato in Europa alla fine del '600 e segnalato per la
prima volta in Italia nel 1780. Pianta a rapido accrescimento, viene
spesso coltivata a scopo ornamentale, con diverse cultivar, alcune a
foglie variegate. Spesso appare allo stato subspontaneo,
comportandosi come una pericolosa specie aliena molto infestante a
causa della disseminazione dei frutti alati da parte del vento. In Italia
è diffuso soprattutto al nord e al centro ed è comune anche nella
Pianura Padana. Dalla linfa si può estrarre una sostanza zuccherina
(sciroppo d’acero). Vive circa 150 anni. Il nome generico era già in
uso presso i Romani, e deriva dal latino 'acer' (appuntito, acuto),
forse per la forma dei denti fogliari di
A. platanoides
, oppure in
riferimento al fatto che il legno di alcune specie europee, molto
compatto ed elastico, era usato per la fabbricazione di lance.
L'etimologia del nome specifico è incerta: alcuni autori
suggeriscono una derivazione da 'negus' inteso come 'indiano'.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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Foglie con più di 5 foglioline
Fraxinus excelsior L. subsp. excelsior
Il frassino maggiore è un albero europeo-caucasico presente in tutta
Italia salvo che in Basilicata e Calabria (in Sardegna solo come
specie avventizia) dal livello del mare alla fascia montana inferiore,
con optimum nella fascia submediterranea. Cresce in boschi ripari di
latifoglie decidue ed in forre umide, su suoli freschi e profondi ricchi
in humus. È una specie interessante per l'arboricoltura da legno:
viene governato a fustaia con turni di 70-80 anni, raramente a ceduo;
il legno, molto pregiato, di colore bruno chiaro, con riflessi lucidi,
elastico e di facile lavorazione, viene utilizzato per remi, sci,
racchette da tennis, mazze da golf, stecche da biliardo, mobili, ecc.
Talvolta viene utilizzato come pianta ornamentale. Può vivere fino a
250 anni. Il nome generico, già utilizzato da Plinio il Vecchio,
deriva dal greco 'frasso' (difendo), forse per l'uso dell'orniello come
pianta per siepi. Il nome specifico significa 'maestoso' e si riferisce
al grande sviluppo della chioma. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.