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Arbusto. Foglie grigio-azzurre
Picea pungens Engelm.
Albero (nel giardino della scuola c'è una cultivar arbustiva)
originario delle montagne della parte occidentale del Nord America,
fu introdotto in Europa verso la metà dell'Ottocento per le sue
notevoli qualità ornamentali. In Italia viene sfruttato come specie
ornamentale; nella zone d'origine ha invece importanza per la
produzione di legname. Per sopportare la carenza d'acqua (vive in
terreni piuttosto aridi), le foglie sono ricoperte da una sostanza
cerosa ed impermeabile (pruina) che impedisce l'eccessiva
evaporazione. Gli aghi, se stropicciati, emettono un odore gradevole.
Sopporta le potature e resiste all'inquinamento urbano, soprattutto
all'anidride solforosa. Può vivere diversi secoli. Il nome generico
deriva dal latino 'pix' (resina o pece), sostanza prodotta in gran
quantità da questi alberi; il nome specifico allude all'apice pungente
delle foglie. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
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Piccolo arbusto
Pinus mugo Turra subsp. mugo
Il pino mugo è un'orofita eurasiatica molto diffusa sulle Alpi e
presente anche sull'Appennino centrale. Cresce sui pendii franosi, su
suoli sassosi parzialmente consolidati, di solito su substrati calcarei;
ha l'optimum presso la fascia subalpina, ma lungo i ghiaioni può
scendere anche molto più in basso. Dalle gemme, che sulle Alpi
sono usate per aromatizzare la grappa, si estrae un olio balsamico
utilizzato negli stati di raffreddamento. Il nome generico deriva dal
latino 'pix, picis' (pece, resina, essudato della pianta), da 'pic'
(pungere) o 'pi' (stillare), oppure dal celtico 'pen' (testa) per la forma
della chioma. Forma biologica: fanerofita reptante. Periodo di
fioritura: maggio-luglio.
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Albero a forma di ombrello
Pinus pinea L.
Originario delle regioni mediterranee dell'Europa meridionale e
delle coste dell'Asia Minore, è presente in quasi tutte le regioni
d'Italia dal livello del mare agli 800-1000 m. Insieme a
P. pinaster
è
una specie litoranea tipica delle zone costiere mediterranee. Viene
coltivato per il suo seme commestibile (i pinoli) e per rimboschire le
pinete delle zone litoranee. Il pino domestico è rustico e si adatta
bene anche a substrati poveri, ma è sensibile all'inquinamento che
provoca arrossamento e necrotizzazione delle parti terminali degli
aghi. Il nome generico deriva dal latino 'pix, picis' (pece, resina,
essudato della pianta), da 'pic' (pungere) o 'pi' (stillare), oppure dal
celtico 'pen' (testa) per la forma della chioma; il nome specifico si
riferisce alla parte commestibile dei semi, i pinoli. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie opposte
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Foglie alterne
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Pianta lianosa
Lonicera japonica Thunb.