Pagina 16 - Fratta_book

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La farnia è un albero dell'Europa centro-meridionale presente in
tutta l'Italia continentale con optimum nella fascia
submediterranea. Cresce in boschi planiziali, su terreni profondi
e molto freschi. Viene coltivata per rimboschimenti e per il
legname pregiato utilizzato per travi, costruzioni navali, mobili,
scale, parquet, etc. Con il termine 'rovere di Slavonia', il legno
di farnia è utilizzato per costruire doghe delle botti destinate
all’invecchiamento di vini pregiati e cognac. Un tempo le
ghiande erano largamente usate per l'alimentazione dei maiali.
È una pianta a crescita lenta ma molto longeva; si conoscono
esemplari di circa 1000 anni. Il nome generico, già in uso presso
gli antichi, è di etimologia incerta, potrebbe derivare da due
parole celtiche, 'kaer' e 'quer' (bell'albero), cioè 'l'albero per
eccellenza'; secondo altri deriva dal greco, indicando il legno
ruvido delle piante di questo genere; quello specifico è un
termine latino che significa 'duro', 'resistente', 'robusto'. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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Foglie a contorno più o meno pentagonale. Frutto
diverso da una ghianda
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Foglie verdi di sopra, bianco-pelose di sotto
Populus alba L.
Il pioppo bianco è un albero a distribuzione paleotemperata
presente in tutta Italia al di sotto della fascia montana inferiore.
Forma boschetti, a volte lungo corsi d'acqua ed in aree palustri,
su suoli limoso-argillosi profondi e ricchi in basi, a volte
periodicamente sommersi. Dal legno si ottiene un'ottima pasta
da carta; è impiegato anche nella fabbricazione di fiammiferi,
compensati, truciolati. Il portamento maestoso lo rende adatto a
scopo ornamentale per parchi e giardini. Il nome generico, di
etimologia incerta, era già in uso presso gli antichi Romani;
quello specifico allude al colore chiaro della faccia inferiore
delle foglie e della corteccia. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-marzo.
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Foglie verdi e mai completamente bianco-pelose di
sotto
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Foglie opache, densamente pelose sulla pagina inferiore e sui piccioli
Broussonetia papyrifera (L.) Vent.
Specie di origine asiatico-orientale introdotta in Europa nella
metà del XVII secolo ed oggi presente come avventizia in quasi
tutta Italia, dal livello del mare ai 600 m circa. Cresce in
ambienti ruderali, compresi i muri, ma è anche un alberello
ornamentale spesso piantato lungo le strade. A volte diviene
dominante, forse per allelopatia, assieme ad ailanto e robinia.
Dalla sua corteccia si ricavano, per macerazione, fibre molto
lunghe usate in Giappone nella produzione di una carta pregiata,
nota col nome di carta cinese o carta di seta, e in Polinesia per
produrre filati e tessuti. In Cina la pianta viene utilizzata in
sostituzione del gelso per l'allevamento dei bachi da seta. Il
genere è dedicato al naturalista francese P. M. A. Broussonet
(1761-1807). Il nome specifico fa riferimento all'utilizzo della
pianta per la produzione di carta: 'papyros', infatti, è la pianta da
cui gli antichi Egizi ricavavano la carta. Forma biologica: