Pagina 24 - Fratta_book

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Ovario infero, completamente circondato dal
ricettacolo. Frutto contenente più semi
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Foglie con larghezza massima verso il centro
Prunus cerasifera Ehrh.
Il mirabolano è una specie originaria dell'Asia occidentale,
introdotta in Italia già dai Romani, che ne apprezzavano i frutti.
Nell'Italia continentale si è ampiamente spontaneizzato,
divenendo in qualche caso un arbusto invadente, dal livello del
mare agli 800 m circa. Attualmente la sua coltivazione come
albero da frutto ha perso importanza; viene invece ampiamente
utilizzato come portainnesto per altre specie di
Prunus
da frutto,
ed è anche impiegato a scopo ornamentale lungo le strade o nei
giardini, soprattutto nelle varietà a foglie arrossate, per le sue
precoci fioriture. Può vivere fino a 80 anni. Il nome generico,
già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta; quello
specifico allude alla somiglianza dei frutti con quelli del ciliegio
('cerasus', nome dato dai Romani all'amarena e che deriva da
Cerasunte, località presso il Mar Nero). Forma biologica:
fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
marzo-aprile.
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Foglie con larghezza massima al di sopra del centro
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Foglie glabre o con pochi peli, più lunghe di 8 cm. Frutto rosso a maturità
Prunus avium L. subsp. avium
Il ciliegio è oggi divenuto subcosmopolita per coltivazione in
diverse varietà. L'areale originario dovrebbe essere il territorio
che va dal Caucaso ai Balcani; l'ingentilimento e la messa a
coltura sono iniziati nell'Asia occidentale. Allo stato coltivato è
comune in tutta Italia sino alla fascia montana inferiore; allo
stato subspontaneo è diffuso ma non comune. Cresce in boschi
mesofili maturi e talvolta nelle siepi, su suoli argillosi piuttosto
profondi e abbastanza ricchi in composti azotati. Si coltiva per il
frutto fresco o da conservare in alcool, come pianta
ornamentale, per la ricca fioritura primaverile e per l'aspetto che
acquisisce in autunno con l'ingiallimento delle foglie, oppure
per il legname. Il legno è duro, a grana uniforme, dalle tonalità
calde, bruno-rossicce, e si presta bene per la costruzione di
mobili di pregio e lavori al tornio. Le foglie contengono una
sostanza colorante viola. Vive tra gli 80 e i 120 anni. Il nome
generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta,
quello specifico in latino significa 'degli uccelli'. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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Foglie distintamente pelose sulla pagina inferiore,
solitamente più brevi di 8 cm. Frutto maturo giallo o
bluastro
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Frutto allungato, pruinoso. Rami giovani di solito glabri
Prunus domestica L. subsp. domestica