Pagina 26 - Fratta_book

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duro e compatto, viene usato nella costruzione di oggetti di
precisione come righelli o squadre. La coltivazione a scopo
alimentare risale a tempi antichissimi. Fu citato da Omero,
mentre nelle Bucoliche, Virgilio sprona Melibeo a innestare i
peri, dimostrando l'uso consolidato di questa pratica. Dal XIX
secolo sono state prodotte cultivar di qualità e oggi esistono
migliaia di varietà; i frutti possono essere consumati freschi,
cotti e utilizzati per fare marmellate. Il nome generico deriva dal
greco 'pyr, pyròs' (fuoco, del fuoco), per la forma conica dei
frutti. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
aprile-maggio.
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Foglie opache di sopra. Antere biancastre. Stili saldati alla base. Frutto a forma di
mela
Malus pumila Mill.
Il melo, originario dell'Europa ed Asia occidentale per
ibridazione con altre specie, è coltivato in tutta Italia sino alla
fascia montana. Appare anche in forme inselvatichite che si
avvicinano alla specie selvatica
M. sylvestris
, da alcuni autori
non considerata veramente distinta. È una delle piante da frutto
più coltivate e diffuse; la mela viene definita 'falso frutto' in
quanto si sviluppa dal ricettacolo, mentre il vero frutto sarebbe
il torsolo, che si forma dall'ovario. Etimologia: il nome generico
è quello già utilizzato dai Romani; quello specifico in latino
significa 'piccolo', 'nano'. È noto anche come
Malus domestica
Borkh., in tal caso il nome specifico allude alla sua coltivazione
presso le case. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
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Pianta con aspetto di canna
Bambusa/Phyllostachys sp.
La maggior parte delle specie di bambù, suddivise in diversi
generi, sono originarie dell'Asia e dell'America. Li si può
trovare ad altitudini variabili, sino ai 3000 m sull'Himalaya.
Alcune specie sono spontanee in Africa (in particolare
nell'Africa sub-sahariana e in Madagascar) e in Oceania. Non
esistono bambù spontanei in Europa. A scopo ornamentale sono
state introdotte in Italia numerose specie, alcune delle quali si
sono ben adattate al nostro clima. Sono spesso gruppi difficili
dal punto di vista tassonomico.
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Albero
Diospyros kaki L.f.
Il genere ha distribuzione prevalentemente tropicale ed include
molte piante di interesse economico, soprattutto per il legno
duro e compatto (ebano); il caco è originario dell'Asia orientale
(Cina nord-occidentale) e si estese per coltivazione in Corea e
Giappone sin da tempi antichi. Fu introdotto in Europa intorno
alla metà dell'800. In Italia i primi impianti specializzati per la
produzione di frutti sorsero nel Salernitano dopo la prima guerra
mondiale; coltivato (con numerose cultivar) sia per la
produzione di frutti che a scopo decorativo in parchi e giardini,
dal livello del mare ai 600 m circa, non tende ad inselvatichire.
Il caco è uno dei più antichi alberi da frutto coltivati dall'uomo
(in Cina da più di 2.000 anni). È definito dai cinesi 'l'albero
delle sette virtù': vive a lungo; dà ombra; permette agli uccelli