Pagina 8 - Fratta_book

Versione HTML di base

8
10
Foglie lobate
11
10
Foglie non lobate
12
11
Fiori bianchi. Frutto carnoso
Viburnum opulus L.
Il viburno palla di neve è spontaneo in Europa, Asia e Africa
nord-occidentale. È presente in quasi tutta l'Italia continentale,
salvo che in Puglia, Calabria e forse Valle d'Aosta, ma è più
diffuso nelle regioni settentrionali, dal livello del mare ai 1100
m circa. Cresce in boschi umidi alveali, pioppete, siepi. È una
pianta molto rustica e facile da coltivare, molto utilizzata per la
formazione di siepi in interventi di rinaturalizzazione e per
scopi ornamentali; in questo caso è ampiamente coltivata la
cultivar 'roseum', con infiorescenze globose costituite
interamente da fiori sterili. Tutte le parti della pianta, compresi i
frutti, sono tossiche. Il nome del genere è molto antico e di
etimologia incerta: potrebbe derivare dal latino 'viere' (legare,
intrecciare) o da 'vovorna' (dei luoghi selvatici); il nome
specifico era utilizzato dai Romani per indicare un acero,
probabilmente l'acero campestre, localmente chiamato tuttora
'opi', ed allude alla somiglianza delle foglie lobate con quelle
dell'acero. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di
fioritura: maggio-giugno.
11
Fiori verdastri. Frutto secco, alato
Acer campestre L.
L'acero campestre è una specie europeo-asiatica occidentale
presente in tutta Italia (in Sardegna come avventizia) sino alla
fascia montana inferiore. Cresce in boschi misti di latifoglie
decidue, soprattutto ai loro margini, a volte nelle siepi. Predilige
suoli calcarei, ma ha un'ampia valenza ecologica. Resiste
all’inquinamento ed alla siccità e sopporta le potature; è una
pianta molto rustica impiegata per siepi, molto decorativa
soprattutto in autunno grazie alla colorazione, di un giallo
intenso, delle foglie in procinto di cadere. Il legno, duro,
compatto e omogeneo si presta alla costruzione di attrezzi
agricoli, piccoli oggetti ed è un buon combustibile. Capitozzato
a circa 3 m di altezza, è stato largamente impiegato come tutore
vivo della vite nella classica piantata che ha contraddistinto per
secoli il paesaggio della Pianura Padana. Può vivere 150-200
anni. Il nome generico era già in uso presso i Romani, e deriva
dal latino 'acer' (appuntito, acuto), forse per la forma dei denti
fogliari di
A. platanoides
, oppure in riferimento al fatto che il
legno di alcune specie europee, molto compatto ed elastico, era
usato per la fabbricazione di lance; il nome specifico allude al
fatto che la pianta è un importante costituente delle siepi che
delimitano i campi. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: aprile-maggio.
12
Pianta con rami terminanti in spine. Fiori arancioni
Punica granatum L.